Avvistati i buchi neri della “Morte Nera” in azione

L'orientamento dei raggi emessi dai buchi neri supermassicci non è solo un aspetto curioso dell'astrofisica, ma ha anche profonde implicazioni sulla formazione stellare nelle galassie ospitanti
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Nel vasto universo, l’occhio umano spinge costantemente i confini della conoscenza, scrutando l’oscurità cosmica per svelare i segreti delle sue meraviglie più oscure. Un recente studio condotto da un team di astronomi ha portato alla luce un’interessante scoperta riguardante 16 buchi neri supermassicci, giganti neri che emettono potenti raggi nello spazio, aprendo una finestra su un aspetto poco conosciuto del loro comportamento. Utilizzando la tecnologia avanzata dell’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA e il potente Very Large Baseline Array (VLBA) dell’Osservatorio radioastronomico nazionale (NRAO) della National Science Foundation (NSF), gli scienziati hanno seguito il percorso di questi raggi nel tempo, svelando un quadro intrigante e sorprendente della loro evoluzione attraverso le profondità dell’Universo.

Guardare dentro l’oscurità

Le immagini catturate dal Chandra X-ray Observatory della NASA offrono una prospettiva senza precedenti sulle regioni più oscure e misteriose dell’universo, aprendo finestre su un mondo nascosto alla vista umana. In particolare, le immagini di gas caldo al centro di ammassi e gruppi di galassie come Abell 478 e NGC 5044 ci svelano la presenza di buchi neri supermassicci che emanano raggi energetici nell’oscurità spaziale. Attraverso queste immagini, possiamo tracciare il percorso di questi raggi nel tempo e nello spazio, aprendo nuove porte alla comprensione dell’Universo e dei suoi segreti più profondi.

Evoluzione cosmica: una scoperta sorprendente

Lo studio ha rivelato un dato sorprendente: alcuni dei raggi emessi dai buchi neri hanno cambiato direzione in modo significativo nel corso del tempo cosmico. Utilizzando una combinazione di immagini a raggi X e dati radioastronomici, gli astronomi hanno scoperto che circa un terzo delle galassie ospitanti presentava getti che puntavano in direzioni completamente diverse rispetto al passato. Questi cambiamenti, avvenuti su scale temporali che vanno da un milione a poche decine di milioni di anni, rappresentano un fenomeno relativamente rapido nell’arco di vita di questi mastodonti cosmici, gettando nuova luce sull’evoluzione e sulla dinamica dell’Universo.

L’orientamento dei raggi emessi dai buchi neri supermassicci non è solo un aspetto curioso dell’astrofisica, ma ha anche profonde implicazioni sulla formazione stellare nelle galassie ospitanti. Si ritiene che i raggi pompino energia nel gas circostante, impedendogli di raffreddarsi e formare nuove stelle in abbondanza. Pertanto, un cambiamento significativo nella direzione dei raggi può influenzare drasticamente il tasso di formazione stellare all’interno delle galassie, plasmando il paesaggio cosmico in modi complessi e sorprendenti, aprendo nuovi orizzonti alla nostra comprensione dell’Universo e del suo costante mutamento.

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