Questo weekend la missione Chang’e-6 tenterà di atterrare sulla Luna, segnando un momento cruciale per l’obiettivo della Cina di raccogliere i primi campioni dal lato nascosto del nostro satellite naturale. Lanciata il 3 maggio, la sonda è entrata in orbita lunare poco più di 4 giorni dopo e ha atteso condizioni ottimali per l’atterraggio. Ora, con il sorgere del Sole sul cratere Apollo nella vasta area del bacino del Polo Sud-Aitken, tutto è pronto per il tentativo di atterraggio previsto alle 02:00 del 2 giugno.
Un viaggio preparato nei minimi dettagli
Il modulo di atterraggio di Chang’e-6 si separerà dall’orbiter in orbita lunare per iniziare la discesa. L’atterraggio è sincronizzato con i livelli di illuminazione sulla superficie e l’orbita del lander. Se l’operazione avrà successo, il modulo eseguirà controlli iniziali e preparativi prima di iniziare la perforazione e la raccolta di materiali dalla superficie lunare. Questi campioni saranno caricati su un veicolo di risalita che li riporterà in orbita lunare per incontrare e agganciarsi all’orbiter. Le operazioni di superficie dureranno circa 48 ore.
Strumenti scientifici e collaborazioni internazionali
Chang’e-6 trasporta diversi strumenti scientifici internazionali. Il payload NILS (Negative Ions at the Lunar Surface), sviluppato dall’Istituto di Fisica Spaziale Svedese, e lo strumento DORN (Detection of Outgassing RadoN) dalla Francia, raccoglieranno dati durante il periodo operativo del lander sulla superficie. A bordo vi è anche un riflettore laser passivo italiano e un piccolo rover. Inoltre, la missione include un satellite universitario congiunto Pakistan-Cina, l’Icube-Q, che ha catturato immagini della Luna e del Sole una volta rilasciato in orbita lunare.
Comunicazioni e supporto logistico
Poiché il lato nascosto della Luna è permanentemente fuori vista dalla Terra, la comunicazione diretta è impossibile. Per superare questo ostacolo, la missione è supportata dal satellite Queqiao-2, che opera in un’orbita lunare specializzata e funge da ponte di comunicazione tra Chang’e-6 e le stazioni di terra sulla Terra.
Chang’e-6 e il futuro dell’esplorazione lunare cinese
Chang’e-6 fa parte di un più ampio piano lunare della Cina, che prevede altre 2 missioni al Polo Sud lunare: Chang’e-7 nel 2026 e Chang’e-8 intorno al 2028. L’obiettivo a lungo termine è lanciare la prima missione lunare con equipaggio entro il 2030 e stabilire una base lunare permanente, il Programma Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS), negli anni ’30.
Se Chang’e-6 riuscirà nel suo intento, non solo contribuirà a una comprensione più approfondita della Luna e della sua storia, ma rappresenterà anche un passo significativo per la Cina nel campo dell’esplorazione spaziale. La raccolta e l’analisi di campioni dal lato nascosto della Luna potrebbero svelare misteri scientifici rimasti irrisolti, offrendo nuove prospettive sulla formazione e l’evoluzione del nostro satellite naturale.