Il 6 maggio ha cominciato a circolare sui social un video che riprende l’esatto momento in cui un fulmine ha colpito il Volcan de Fuego, in Guatemala, proprio mentre era in corso un’eruzione. Nelle immagini a corredo dell’articolo, si può vedere che diverse persone erano presenti a immortalare l’eruzione del vulcano quando si è verificato il fulmine, che ha suscitato un’onda di stupore in tutti.
Per quanto riguarda l’attività del vulcano, l’Istituto Nazionale di Sismologia, Vulcanologia, Meteorologia e Idrologia del Guatemala il 6 maggio aveva riferito di aver rilevato “esplosioni deboli, moderate e alcune forti, che si verificano ad un ritmo da 2 a 5 all’ora, innalzando colonne di gas e ceneri ad altezze comprese tra 4.500 e 4.800 metri sul livello del mare”. “Le esplosioni hanno prodotto deboli valanghe intorno al cratere e durante la notte sono stati osservati impulsi incandescenti”. L’istituto ha precisato anche che nei centri vicini si è verificata una debole caduta di cenere.
Perché i fulmini colpiscono i vulcani in eruzione?
Il vulcanologo Felipe Aguilera, dell’Universidad Católica del Norte, in Cile, ha spiegato a El Mundo: “questi fulmini sono prodotti dalla collisione tra le particelle che compongono il pennacchio di piroclasti o tefra del vulcano, che è qualsiasi materiale vulcanico, compreso ceneri, lapilli e bombe/blocchi, secondo la classificazione che facciamo in base alle loro dimensioni”, tuttavia “l’urto può inglobare anche particelle di ghiaccio”.
“Questa collisione produce elettricità statica, che è ciò che finisce per generare fulmini. Di conseguenza, la formazione di fulmini e la produzione di elettricità statica sono principalmente il prodotto di una carica di attrito tra le particelle“, ha spiegato l’esperto.