Una scoperta epocale ha recentemente fatto luce su un aspetto affascinante del mondo animale: una popolazione di cellule, localizzate al di fuori del cervello, sembra essere strettamente correlata alla cura dei genitori nei topi monogami dei vecchi campi. Questa scoperta, pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica come Nature, rivela un importante legame tra l’evoluzione delle differenze biologiche e il comportamento animale. Le cellule in questione sono completamente assenti in una specie promiscua di topi, suggerendo che le variazioni biologiche possono avere un impatto diretto sulle dinamiche familiari all’interno del regno animale.
Topi e monogamia
Nel vasto panorama della biologia, i ruoli delle diverse tipologie cellulari sono da sempre oggetto di studio e meraviglia. Le cellule specializzate sono conosciute per la loro capacità di regolare il comportamento animale, tuttavia, i meccanismi alla base della loro emergenza e il loro impatto sul comportamento rimangono ancora poco chiari. Questa nuova scoperta getta una luce nuova e intrigante su queste dinamiche, aprendo la porta a un mondo di nuove domande e possibilità di ricerca.
Il contrasto tra due specie di topi, i topi di Oldfield (Peromyscus polionotus) e i topi cervi della prateria (Peromyscus maniculatus), offre un terreno fertile per indagare sulle influenze biologiche sul comportamento genitoriale. Mentre i topi di Oldfield sono noti per essere monogami e per la cura biparentale dei loro piccoli, i topi cervi della prateria tendono a seguire un modello più promiscuo, con solo le madri che si prendono cura dei giovani. Queste differenze offrono una straordinaria opportunità di esplorare il modo in cui le variazioni biologiche possono plasmare i complessi comportamenti familiari nel mondo animale.
Cellule mai identificate
Il lavoro pionieristico di Andres Bendesky e del suo team ha portato alla luce un’interessante scoperta nelle ghiandole surrenali dei topi vecchi. Utilizzando tecniche genetiche avanzate, hanno identificato uno strato di cellule precedentemente non rilevato nella corteccia surrenale, denominato zona inaudita. Queste cellule esprimono un enzima che converte il progesterone in 20α-idrossiprogesterone (20α-OHP). Ciò che è emerso dagli studi è che il 20α-OHP è significativamente più abbondante nei topi di Oldfield rispetto ai topi cervi della prateria. Questo derivato del progesterone potrebbe essere il responsabile della cura biparentale dei giovani nei topi monogami. Inoltre, attraverso l’analisi delle ghiandole surrenali di altre specie di topi del genere Peromyscus, gli autori hanno stimato che la zona inaudita nei topi vecchi si sia evoluta relativamente di recente, emergendo negli ultimi 20.000 anni circa. Questo suggerisce un’evoluzione dinamica e in corso nel mondo delle cellule e del comportamento animale.