Un’antica rivelazione: le Piramidi Egizie e il segreto sepolto sotto il deserto del Nilo

Le implicazioni di questa scoperta vanno oltre la semplice geografia e la climatologia
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    Credit: Eman Ghoneim
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Le piramidi egiziane, simbolo di grandezza e mistero, continuano a catturare l’immaginazione del mondo con la loro imponenza e la loro complessità architettonica. Ma cosa c’è dietro la loro costruzione? Una recente scoperta potrebbe fornire una nuova prospettiva su questo enigma millenario.

L’antico segreto delle Piramidi Egizie

Secondo un articolo pubblicato su Communications Earth & Environment, ben 31 piramidi in Egitto, tra cui il celebre complesso piramidale di Giza, potrebbero essere state costruite lungo un ramo sotterraneo del fiume Nilo, esteso per circa 64 chilometri sotto terreni agricoli e deserti. Questa incredibile rivelazione apre le porte a una comprensione completamente nuova della geografia e dell’ambiente in cui sono sorti questi monumenti antichi.

Il vero volto del Nilo

Per capire appieno l’importanza di questa scoperta, è essenziale esaminare il contesto storico e geografico in cui si sono sviluppate le piramidi egiziane. Costruite nel corso di quasi 1.000 anni a partire da circa 4.700 anni fa, le piramidi tra Giza e Lisht si trovano oggi ai margini del deserto occidentale, parte del vasto Sahara. Tuttavia, le evidenze sedimentarie indicano che in passato il fiume Nilo potesse avere uno scarico molto più ampio, con il suo corso che si divideva in diversi rami in varie località.

Credit: Eman Ghoneim et al

Finora, la teoria secondo cui uno di questi rami potesse estendersi fino ai siti delle piramidi rimaneva solo un’ipotesi. Ma ora, grazie agli sforzi del dottor Eman Ghoneim e del suo team di ricercatori, questa teoria sta prendendo forma. Utilizzando immagini satellitari e sofisticate tecniche di rilevamento geofisico, il team ha individuato tracce di un ex ramo fluviale che si estendeva lungo le colline dell’altopiano del deserto occidentale, molto vicino ai siti piramidali.

Ma cosa ha causato l’insabbiamento di questo ramo del Nilo? Gli studiosi ipotizzano che un aumento di sabbia trasportata dal vento, verificatosi durante una grave siccità iniziata circa 4.200 anni fa, potrebbe essere stato uno dei fattori determinanti. Questo dato offre un’interessante prospettiva sulla relazione complessa tra gli antichi egizi e il loro ambiente naturale, evidenziando come i cambiamenti climatici abbiano potuto influenzare le decisioni e le attività umane in tempi antichi.

Il nuovo ramo del Nilo

Ma le implicazioni di questa scoperta vanno oltre la semplice geografia e la climatologia. La presunta presenza di un ramo del Nilo vicino ai siti delle piramidi potrebbe spiegare perché queste strutture monumentali erano concentrate lungo una particolare striscia desertica, vicino all’antica capitale di Memphis. Inoltre, la scoperta di strade che terminavano sulle sponde del ramo di Ahramat suggerisce che il fiume potesse essere stato utilizzato per il trasporto dei materiali da costruzione durante l’edificazione delle piramidi stesse.

Il team di ricerca organizza i campioni di suolo raccolti. Credit: Eman Ghoneim

Questo nuovo quadro offre una visione più completa e dettagliata delle circostanze che hanno portato alla costruzione delle piramidi egiziane e dell’importanza cruciale del fiume Nilo per la civiltà egizia antica. La ricerca futura potrebbe portare ulteriori dettagli su questa straordinaria scoperta, contribuendo così a gettare ancora più luce su uno dei più grandi enigmi della storia umana.

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