AgroMeteorologia, convegno annuale all’Università dell’Aquila

Il tema scelto per il convegno di quest'anno è "Approcci innovativi a supporto delle produzioni agrarie in un contesto climatico in evoluzione"
MeteoWeb

Anche quest’anno l’Associazione italiana di AgroMeteorologia (Aiam) organizza un convegno in cui vengono trattati i temi più attuali della ricerca e delle applicazioni in ambito agrometeorologico. L’edizione 2024, la 26esima della serie, si terrà per la prima volta in Abruzzo, co-organizzata con l’Università degli Studi dell’Aquila e ospitata nel Centro congressi ‘Luigi Zordan’ (Piazza San Basilio), dal 5 al 7 giugno. Il tema scelto per il convegno di quest’anno è “Approcci innovativi a supporto delle produzioni agrarie in un contesto climatico in evoluzione”.

L’agricoltura è uno dei settori produttivi che maggiormente stanno risentendo dei recenti cambiamenti climatici in atto su scala globale. L’intero comparto sta mettendo in discussione pratiche ormai assimilate anche in decenni o secoli di applicazione. Durante il convegno, esperti di livello nazionale e internazionale illustreranno lo stato dell’arte in ambito di previsione e gestione delle avversità biotiche e abiotiche in agricoltura; metodi innovativi per la stima dei fabbisogni idrici; gestione irrigua e strumenti e modelli di supporto per la ‘twin transition’ in agricoltura.

All’apertura del convegno, in programma mercoledì 5 giugno alle ore 13, porgeranno i loro saluti l’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università Edoardo Alesse e il Presidente Aiam Francesca Ventura. Al termine dei lavori, nel pomeriggio di venerdì 7 giugno, ci sarà un trekking urbano aperto alla cittadinanza e coordinato dal Cai L’Aquila, in cui si avrà modo di esporre anche alla popolazione i temi discussi nel convegno.

La collaborazione tra Aiam e Univaq è inquadrata nel filone di iniziative denominato ‘Clima e Territorio’, mirato a promuovere la scoperta e il recupero di elementi geografici, del tessuto produttivo ed economico, dello sviluppo sociale in qualche modo legati o dipendenti da fattori climatici, al fine di diffondere la cultura e creare le necessarie sinergie per un’efficace pianificazione di adattamento climatico.

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