Quando la salvezza arriva dal cielo. L’aerospazio può essere uno strumento efficace di cardioprotezione della comunità e offre la possibilità straordinaria di un supporto aereo alla rianimazione avanzata di un paziente critico. Questo è l’obiettivo strategico del progetto sperimentale Seuam (Sanitary Emergency Urban Air Mobility) di Sis118, in collaborazione con il consorzio aerospaziale Caltec, la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), l’Università Campus Biomedico di Roma, la Libera Università Mediterranea Giuseppe Degennaro (Lum) di Casamassima, Federconsumatori nazionale, Coni della Campania, Anci della Campania.
I primi test sui droni
“Dai primi 3 test di volo, effettuati a Taranto ed Altomonte,” afferma Mario Balzanelli, da poco rieletto per la quarta volta presidente nazionale Sis118, “documentiamo come su scenario di arresto cardiaco improvviso un drone iperveloce è in grado di trasportare sulla scena il defibrillatore numerosi minuti prima che arrivi l’ambulanza del sistema di emergenza territoriale 118. Tale possibilità di erogare la scarica elettrica del defibrillatore diversi minuti prima dell’arrivo della ambulanza, in assenza della immediata disponibilità in loco di un defibrillatore, aumenterebbe in modo statisticamente assai significativo le possibilità di salvezza e di pieno recupero senza esiti neurologici invalidanti.”
“Siamo di fronte a uno strumento,” sottolinea il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, “capace di dare risposte efficienti nelle patologie tempo-correlate. Riesce a portare in tempi rapidi sul luogo dell’evento i farmaci e gli strumenti necessari, nell’attesa dell’ambulanza. L’idea geniale di utilizzare i droni produce risultati straordinari, e siamo solo all’inizio. Un plauso a Mario Balzanelli per l’intuizione e un grazie a chi ha reso possibile tutto questo mettendo a disposizione know-how e tecnologie.”
Il prossimo test sperimentale di volo è previsto a settembre.