Emilia Romagna, dopo 2 anni falde ricaricate post siccità 2022

Maggio 2024, molto piovoso, ha lasciato in dote una "rilevante ricarica delle falde" in Emilia Romagna colmando la siccità del 2022
MeteoWeb

Ci sono voluti due anni. Dopo la maxi-siccità del 2022, solo oggi le falde acquifere in Emilia Romagna si sono ricaricate, colmando il gap. Anche se qualche anomalia rimane. A dirlo è l’osservatorio del Cer, il Canale emiliano-romagnolo, che conferma come le piogge di questa primavera abbiano “consentito la complessiva ricarica delle falde e il deficit accumulato rispetto al 2022, l’anno più siccitoso di sempre, viene finalmente compensato in quasi tutte le province regionali, anche se in Romagna si registrano ancora evidenti anomalie in alcune aree”.

Il 2022 è stato un vero e proprio ‘annus horribilis’, ricorda il Cer, “caratterizzato da prolungata siccità in tutto il Paese, ma in particolar modo nella Pianura Padana”. Il maggio di quest’anno, invece, è stato atipico in senso inverso, dal momento che è stato “decisamente più piovoso rispetto alla media storica, anche se tra i più caldi dal 1950 ad oggi“. Questo ha lasciato in dote una rilevante ricarica delle falde, in virtù delle precipitazioni abbondanti”.

I dati

Resta però una “anomalia evidente” nella provincia di Forlì-Cesena, dove i livelli di scarsità idrica registrati oggi “sono addirittura più bassi rispetto all’anno più siccitoso di sempre”: la profondità della falda è oggi a -2,47 metri contro -2,28 metri del 2022. Rimini, invece, è l’unica provincia per la quale il dato non è disponibile.

Più in generale, le quote di profondità delle falde freatiche in Emilia Romagna sono “allineate o superiori a quelle dello storico nella parte occidentale della pianura, mentre risultano inferiori in quella orientale”, spiega ancora l’Osservatorio del Cer. Bologna è la provincia col record negativo, dove cioè la falda scende di più (-54%), seguita da Ravenna e Forlì-Cesena (27 e 28%). A Modena invece il record di risalita della falda: +32%.

In conclusione, afferma il Cer, “le precipitazioni cadute nella pianura occidentale, fra il Piacentino e il Modenese a partire da gennaio, fanno registrare altezze complessive ormai attorno ai 500mm, mentre in quella orientale e in particolare in Romagna, si attesta a circa metà di questi valori: 250mm complessivi misurati nella stazione pluviometrica di Ponte Braldo a Forlì-Cesena”.

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