L’associazione giornaliste Italiane a Montecitorio ha organizzato un interessante convegno svoltosi poco prima del G7 su rischi e opportunità dell’intelligenza artificiale. Un appuntamento pensato per prendere in esame il tema dell’IA con esponenti del Governo, con esperti del settore e con giornalisti in vista dell’appuntamento internazionale che ha visto protagonista l’Italia, il G7 in Puglia, tenutosi a Borgo Egnazia.
Al convegno dell’associazione delle giornaliste italiane hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano; il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone; il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano; il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess Alessandro Morelli e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e Editoria Alberto Barachini.
È stata molto apprezzata l’intervista a Padre Paolo Benanti, Consigliere di Papa Francesco sui temi dell’Intelligenza Artificiale e dell’Etica della tecnologia. “Strumento affascinante e tremendo”, l’ha definita così l’intelligenza artificiale Papa Francesco in occasione del suo intervento al G7. Occupazione, cultura e sicurezza nazionale, l’evento promosso da Giornaliste Italiane ha offerto un’occasione per riflettere sulle strategie da adottare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’IA, minimizzando al contempo i rischi. Lo ha sottolineato il sottosegretario Alfredo Mantovano spiegando che si tratta di “una scommessa particolarmente rilevante“, perché “siamo tra i maggiori utilizzatori ma non rientriamo tra i primi Paesi che producono questi sistemi“. Una questione etica che diventa immediatamente politica, una questione da G7.
“Si tratta di operare in scarsità di risorse, è vero che abbiamo questo strumento, ma questo strumento non è per tutto e non è per tutti. La capacità computazionale è ridotta, costa corrente elettrica e costa risorse. E allora dire di cosa c’è bisogno prima diventa immediatamente una questione di priorità e di urgenza e quindi di scelte politiche inevitabili da associare a questo“, ha spiegato padre Paolo Benanti, che ha posto l’accento su una priorità. “La medicina. Noi anche come Nazione, ci sono circa 40 province in Italia che hanno più pensionati che lavoratori, questo significa che sostanzialmente l’anzianità e l’allungarsi della vita costano care al Sistema Sanitario Nazionale e allora rispetto a questo quello che è importante vedere davanti è un qualcosa che possa moltiplicare le risorse rispetto ai bisogni e l’IA in medicina può aiutare tanti e molti per avere una medicina migliore che valorizzi il lavoro del medico, che sappia tutelare il paziente, che ci sappia portare e offrire nuovi strumenti che oggi ci servono“.
Per Alessandro Morelli servono iniziative politiche per governare l’IA. “Dobbiamo mettere in campo una serie di iniziative politiche, amministrative ed economiche che vadano nella direzione di governare l’Intelligenza Artificiale che non è più un novità ma una realtà che utilizziamo. Ci dobbiamo però rendere conto che a livello geopolitico l’Europa non ha la forza per imporre i valori e l’etica che legittimamente vorremmo portare in questo campo semplicemente perché chi governa questa materia sono da un lato gli Usa e dall’altro la Cina. Gli Usa sicuramente con maggiore affinità rispetto ai nostri valori che sono valori occidentali profondi, dall’altra parte con un modello culturale totalmente differente che chiaramente non è compatibile con i nostri valori e lq nostra etica”, ha evidenziato Morelli, senatore della Lega e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per il Ministro Marina Calderone è inoltre importante declinare in positivo questo tema: “Si tratta di un tema che è un filo conduttore del G7 e soprattutto un tema centrale del G7 lavoro che si terrà a Cagliari il 12 e 13 settembre. Tema che investe tutta una serie di altri problemi e altre riflessioni perché come l’intelligenza artificiale impatterà sul mondo del lavoro, vuol dire anche pensare a quale mondo del lavoro avremo, quali opportunità avranno i nostri giovani e le nostre giovani donne e, soprattutto, quali investimenti dovremo fare sul fronte della formazione e della riqualificazione dei lavoratori”.