La Francia si trova di fronte a una possibile battuta d’arresto nei suoi ambiziosi piani per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili. Questo scenario potrebbe concretizzarsi se il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, il Rassemblement National, ottenesse una vittoria nelle prossime elezioni legislative.
Transizione energetica francese
Il governo attuale, sotto la guida di Emmanuel Macron, ha tracciato una road map ambiziosa per trasformare il sistema energetico francese. Questo piano include l’espansione dell’energia eolica e solare, il potenziamento del nucleare e la promozione delle auto elettriche. Tuttavia, con l’avvicinarsi delle elezioni, cresce la preoccupazione tra gli analisti e i sostenitori dell’energia verde che una vittoria del partito di Le Pen potrebbe invertire questa rotta.
Le proposte di Le Pen
Jean-Philippe Tanguy, responsabile della piattaforma economica ed energetica del Rassemblement National, ha dichiarato che il partito intende rivedere le politiche climatiche attuali. Le Pen e il suo partito sostengono che molte delle misure ecologiche in vigore siano punitive per i cittadini e l’economia. Tra le proposte del partito ci sono:
– Stop allo sviluppo dell’energia eolica.
– Ritiro del divieto di vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035.
– Allentamento dei requisiti di ristrutturazione delle abitazioni.
– Promozione dei nuovi reattori nucleari e sviluppo di combustibili puliti come l’idrogeno.
Queste politiche segnerebbero un cambiamento significativo rispetto agli obiettivi ambientali precedenti e potrebbero mettere la Francia in contrasto con gli impegni assunti a livello europeo.
Cosa succede al settore energetico in Francia?
Le implicazioni di un cambiamento di governo sarebbero notevoli. Nicolas Rochon, amministratore delegato del gestore del fondo RGreen Invest, ha espresso preoccupazione per il futuro delle imprese impegnate nello sviluppo delle energie rinnovabili. “Tutte le imprese sovvenzionate e che hanno un impatto sulle popolazioni, come l’energia eolica, saranno in grave pericolo“, ha affermato Rochon. Un freno ai nuovi progetti potrebbe rallentare significativamente la crescita della transizione energetica francese.
Se il Rassemblement National dovesse formare il prossimo governo, la seconda economia più grande dell’UE vedrebbe un cambiamento epocale nelle sue priorità energetiche. La possibile inversione di rotta rispetto agli attuali obiettivi ecologici rischierebbe di compromettere non solo l’impegno della Francia nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche le sue relazioni con i partner europei che condividono gli stessi obiettivi di sostenibilità.