Approcci meno invasivi migliorano la qualità della vita dei pazienti oncologici

Durante una conferenza dell'American Society of Clinical Oncology a Chicago, sono stati presentati diversi studi che evidenziano questa tendenza
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Nuovi studi presentati alla più grande conferenza mondiale sul cancro dimostrano che ridimensionare il trattamento per tre tipi di cancro può migliorare la qualità della vita dei pazienti senza compromettere i risultati. Questa tendenza riflette uno spostamento verso approcci terapeutici meno invasivi, che si concentra sulla massimizzazione dei benefici del trattamento riducendo al contempo il carico di effetti collaterali per i pazienti.

Decenni fa, la ricerca sul cancro si focalizzava principalmente sull’aggiunta di terapie aggressive. Tuttavia, i risultati spesso non erano all’altezza delle aspettative, portando a gravi conseguenze per i pazienti. Ad esempio, donne con cancro al seno avanzato sono state sottoposte a trattamenti estremamente invasivi, come dosi massicce di chemioterapia e trapianti di midollo osseo, senza risultati significativamente migliori rispetto ai trattamenti convenzionali e con conseguenze devastanti per la loro qualità della vita.

Ottimizzare la cura del cancro

Negli ultimi anni, i ricercatori si sono interrogati sull’opportunità di ridurre l’intensità del trattamento del cancro, ottimizzando così la cura senza comprometterne l’efficacia. Questo approccio è supportato da miglioramenti significativi nella farmacologia oncologica, che ha reso disponibili farmaci più efficaci e meglio tollerati.

Il dottor William G. Nelson della Johns Hopkins School of Medicine ha sottolineato che i trattamenti per il cancro non solo stanno diventando più efficaci, ma anche più tollerabili e associati a meno complicazioni a breve e lungo termine. Questa è una buona notizia per i pazienti, poiché si può ridurre il carico emotivo e fisico legato alla terapia senza comprometterne i risultati.

I vari tipi di cancro

Durante una conferenza dell’American Society of Clinical Oncology a Chicago, sono stati presentati diversi studi che evidenziano questa tendenza. Ecco i principali risultati:

  • Carcinoma Ovarico: Un team di ricercatori francesi ha scoperto che evitare la rimozione dei linfonodi apparentemente sani durante l’intervento chirurgico per il cancro ovarico avanzato è sicuro e può ridurre il rischio di complicazioni a breve e lungo termine per i pazienti. Questo studio, finanziato dall’Istituto Nazionale del Cancro in Francia, ha coinvolto 379 pazienti e ha dimostrato che la sopravvivenza non è influenzata negativamente dalla riduzione della portata dell’intervento chirurgico.
  • Cancro Esofageo: Una ricerca condotta in Germania ha confrontato due approcci terapeutici per il cancro dell’esofago. I risultati hanno mostrato che il trattamento combinato di chemioterapia e chirurgia può essere altrettanto efficace del trattamento che include anche la radioterapia, con potenziali vantaggi in termini di tollerabilità e riduzione degli effetti collaterali. Questo studio, finanziato dalla Fondazione tedesca per la ricerca, ha coinvolto 438 pazienti.
  • Linfoma di Hodgkin: Un’ampia analisi internazionale ha confrontato due regimi chemioterapici per il linfoma di Hodgkin avanzato. I risultati hanno dimostrato che un trattamento meno intensivo è altrettanto efficace nella gestione della malattia, con un potenziale vantaggio nella riduzione degli effetti collaterali. Questo studio, che ha coinvolto 1.482 pazienti in nove paesi, è stato finanziato da Takeda Oncology.

Questi studi offrono importanti indicazioni su come ottimizzare la cura del cancro, riducendo il carico emotivo e fisico per i pazienti senza comprometterne l’efficacia. Tuttavia, è necessaria ulteriore ricerca per confermare questi risultati e determinare l’applicabilità dei trattamenti ridimensionati in altri contesti clinici e per altri tipi di tumore.

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