Il 13 luglio 1969 l’Unione Sovietica lanciava il satellite Luna 15

Luna 15 rappresentò un significativo sforzo tecnologico e scientifico per l'Unione Sovietica
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Il 13 luglio 1969 l’Unione Sovietica lanciò Luna 15, un satellite destinato a compiere una missione ambiziosa: raccogliere campioni lunari e riportarli sulla Terra. Il lancio avvenne pochi giorni prima dello storico allunaggio dell’Apollo 11, e rappresentava l’ultimo tentativo dell’URSS di superare gli Stati Uniti nella corsa allo Spazio.

La missione Luna 15

Luna 15, parte del programma Luna, fu progettato per essere il primo veicolo spaziale automatico a eseguire un atterraggio morbido sulla Luna, raccogliere campioni del suolo e decollare per il viaggio di ritorno. Il satellite, del peso di 5.600 kg, era equipaggiato con strumenti scientifici avanzati e un braccio meccanico per la raccolta dei campioni.

Nonostante le aspettative, Luna 15 incontrò difficoltà. Dopo tre giorni di viaggio, il satellite entrò in orbita lunare, ma problemi tecnici resero complessa la discesa. Il 21 luglio 1969, mentre Apollo 11 era sulla superficie lunare, Luna 15 tentò l’allunaggio: purtroppo, l’unità si schiantò sulla Luna, ponendo fine alla missione senza raggiungere l’obiettivo di raccogliere campioni.

Luna 15 rappresentò un significativo sforzo tecnologico e scientifico per l’Unione Sovietica. Sebbene la missione non abbia avuto successo,  evidenziò la determinazione e l’ingegno sovietico nella competizione spaziale. Questo evento rimane un capitolo affascinante nella storia dell’esplorazione lunare, simbolo di un’epoca di intensa rivalità.

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