Il Pentagono ha recentemente lanciato un allerta riguardo all’aumento della cooperazione tra Russia e Cina nell’Artico, una regione che, grazie al cambiamento climatico, sta diventando sempre più competitiva per quanto riguarda le rotte di navigazione e le risorse naturali. Kathleen Hicks, assistente segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha dichiarato che la crescente collaborazione tra Mosca e Pechino nella regione artica è una preoccupazione significativa per Washington.
Le ambizioni della Russia nell’Artico
Secondo Hicks, la Cina ha assunto un ruolo di primo piano nello sviluppo energetico dell’Artico russo, diventando uno dei maggiori finanziatori di progetti energetici nella regione. Questo supporto finanziario cinese ha contribuito a spingere avanti le ambizioni della Russia nell’Artico, un’area strategica che offre un potenziale considerevole per l’estrazione di risorse e per nuove rotte di navigazione. Inoltre, Hicks ha sottolineato che la cooperazione militare tra i due paesi sta crescendo, con Mosca e Pechino che effettuano esercitazioni congiunte nei pressi delle coste dell’Alaska. Questo sviluppo militare è parte della strategia del Pentagono per l’Artico fino al 2024.
Il rapido riscaldamento delle temperature e il conseguente assottigliamento della copertura di ghiaccio artico hanno amplificato queste dinamiche, creando nuove opportunità e sfide nella regione. Hicks ha osservato che le attività economiche e militari aumentano man mano che l’Artico diventa più accessibile, grazie alla riduzione del ghiaccio marino.
Stati Uniti e Artico
Per gli Stati Uniti, l’Artico è una regione di vitale importanza strategica. Questa importanza è legata non solo alla presenza di infrastrutture di difesa essenziali, ma anche alla crescente attività militare russa nella regione. Negli ultimi anni, la Russia ha intensificato la sua presenza nell’Artico, riaprendo e modernizzando basi e campi d’aviazione che erano stati abbandonati dopo la fine dell’era sovietica. Questo potenziamento militare russo ha suscitato preoccupazioni a Washington, che teme un incremento della competizione per il controllo e l’accesso alle risorse della regione.
Nel frattempo, la Cina ha intensificato il suo impegno nell’Artico attraverso investimenti significativi in esplorazione e ricerca polare. La Cina ha avviato numerosi progetti per esplorare e sfruttare le risorse dell’Artico, e la sua crescente influenza nella regione è stata accolta con cautela dagli Stati Uniti.
La risposta della Cina
In risposta alle preoccupazioni del Pentagono, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha difeso la politica artica della Cina. Mao ha affermato che la Cina si impegna a mantenere la pace e la stabilità nella regione, basando la sua politica su principi di “rispetto, cooperazione, vantaggi reciproci e sostenibilità“. La portavoce ha criticato le accuse degli Stati Uniti, sostenendo che Washington stia distorcendo le reali intenzioni della Cina e facendo commenti irresponsabili sulle sue attività artiche, che sono conformi al diritto internazionale.
Il rapido scioglimento dei ghiacci artici sta stimolando un crescente interesse economico nella regione. La possibilità di scoprire nuovi giacimenti di petrolio, gas e minerali, così come di sfruttare nuove rotte di navigazione, sta attirando l’attenzione di molte nazioni. Il Pentagono ha avvertito che l’Artico potrebbe vedere la sua prima estate quasi priva di ghiaccio entro il 2030, un evento che aumenterebbe la praticabilità delle rotte di transito marittimo e l’accesso alle risorse sottomarine. Questo scenario non solo cambierà la geografia economica della regione, ma potrebbe anche intensificare la competizione tra le potenze globali per il controllo delle risorse e delle vie di navigazione nell’Artico.