L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo ha fornito alle 10:59 un nuovo aggiornamento sull’eruzione di Stromboli. L’INGV comunica che “dall’analisi delle immagini delle telecamere della rete di videosorveglianza e da personale INGV in campo, si osserva che al momento è attivo un flusso lavico emesso da una bocca a circa 600 m slm, che raggiunge la linea di costa provocando la formazione di una nube di vapore e cenere. Il fenomeno produce episodici flussi piroclastici con bassa energia e rotolamenti di materiale che si propagano lungo la Sciara del fuoco, raggiungendo rapidamente il mare“.
L’ampiezza media del tremore vulcanico “si è mantenuta su valori alti o molto alti sino alle 01:00 UTC circa, per poi portarsi, con delle oscillazioni, nella fascia dei valori medi intorno alle 04:00 UTC, su cui attualmente permane“. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo “hanno mostrato una rumorosità più elevata al clinometro di Timpone del Fuoco (TDF) tra le 16.20UTC e le 18.20 UTC del 4 luglio, in coincidenza con la fase di maggiore ampiezza del tremore vulcanico, quindi potenzialmente attribuibile alle vibrazioni indotte sul sensore clinometrico. Successivamente a questa fase, il sensore mostra una generale stabilità del segnale e non indica deformazioni occorse nelle ultime ore. Anche le stazioni della rete GNSS ad alta frequenza, superata la fase di disturbo probabilmente legata alla cenere vulcanica, non mostrano variazioni significative“.
*** AGGIORNAMENTO ORE 13:21 ***
L’INGV ha reso noto di avere osservato osservare una sequenza di flussi piroclastici alle 12:19; 12:27; 12:30; e 12:33 che, “propagandosi lungo la Sciara del fuoco, raggiungono rapidamente il mare. Permane ben alimentato il flusso lavico emesso da una bocca a 510 m slm, che raggiunge la linea di costa producendo la formazione di una nube di vapore e cenere. L’ampiezza media del segnale sismico, dall’ultimo comunicato, si è mantenuta su un valore medio con l’accadimento di un picco su valori alti alle 10:20 UTC. Quest’ultimo, così come rilevato dall’analisi dei sismogrammi, risulta legato a dei transienti di ampiezza del segnale sismico generati dai flussi piroclastici lungo la Sciara del fuoco. Successivamente, l’ampiezza del segnale sismico si è riportata su valori medi. L’analisi dei dati clinometrici e GNSS non mostra variazioni di rilievo nel corso delle ultime ore”