G7: supercomputer Leonardo al 100%, Tecnopolo di Bologna pronto all’erede ancora più potente

Mentre quasi 14.000 progetti di ricerca sono in attesa di poter accedere alle performance del supercomputer Leonardo, sono in arrivo due nuovi computer quantistici
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Viaggia a pieno regime, 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, il supercomputer Leonardo in gestione al Cineca e installato al Tecnopolo di Bologna. “La macchina sta funzionando al 100% dal primo giorno in cui l’abbiamo accesa, a novembre 2022″, afferma il Presidente del Cineca, Francesco Ubertini. E anche la domanda si è moltiplicata, tant’è vero che ad oggi sono quasi 14.000 i progetti di ricerca in attesa di poter accedere alle performance del supercomputer. A spiegarlo è lo stesso Ubertini, durante la visita a Leonardo nel corso del G7 Scienza e Tecnologia.

Il supercomputer è formato da 5.000 server in 155 armadi, con quasi due milioni di nodi di calcolo che lavorano insieme ed esprimono una potenza di calcolo di 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Nel concreto, un’ora di lavoro di Leonardo equivale a 920 anni di lavoro su un pc portatile di buona qualità.

“In questo momento – spiega Ubertini – questi quasi due milioni di nodi di calcolo stanno funzionando tutti, quindi diciamo che sono completamente operativi sui compiti che stanno svolgendo. Stanno lavorando in tutto su 1.748 ‘jobs’ e ce ne sono altri 13.587 in attesa. E in questo momento ci sono 305 utenti connessi è da tutta Europa e da tutto il mondo che stanno lavorando. Quindi la macchina sta funzionando al 100% dal primo giorno in cui l’abbiamo accesa, a novembre 2022″.

Le applicazioni del supercomputer Leonardo

Le applicazioni di Leonardo, ricorda Ubertini, “sono le più svariate“: vanno dal mondo della ricerca a quella dell’innovazione, dalle università alle le imprese, dalla medicina all’osservazione della Terra fino alla fisica delle particelle. Ma viene utilizzato anche per lo sviluppo dei gemelli digitali, per le previsioni meteo, per lo sviluppo di nuovi materiali o prodotti e per allenare modelli di intelligenza artificiale.

E questa è una domanda crescente in questo momento“, sottolinea il Presidente del Cineca. Più in generale, avere Leonardo al Tecnopolo di Bologna “è una grandissima opportunità, perché è uno dei supercalcolatori più potenti al mondo (il settimo attualmente, ndr) ed è al servizio del nostro Paese. È uno dei nodi principali dell’infrastruttura europea ed è un’infrastruttura di ricerca e innovazione di tipo open”. In altre parole, l’accesso è gratuito e le richieste di utilizzo vengono selezionate sulla base delle domande di applicazione. “Quindi è una grande opportunità per spingere avanti la frontiera della ricerca in svariati campi – continua Ubertini – ma anche per fare innovazione, che significa portare la ricerca fuori dai laboratori delle università e farla diventare prodotto, farla entrare nel mercato, in una fase storica come quella in cui viviamo dove le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale o le tecnologie quantistiche, stanno rivoluzionando la nostra società”. Dunque, ribadisce il Presidente del Cineca, “è un’enorme opportunità per velocizzare questa accelerazione e attirare i migliori talenti, ma anche formare i professionisti del futuro”.

Tecnopolo di Bologna pronto all’erede di Leonardo: “10 volte più potente”

Il Tecnopolo di Bologna si prepara ad accogliere l’erede di Leonardo, che sarà 10 volte più potente. A confermarlo è Francesco Ubertini. “Stiamo lavorando alla crescita dell’infrastruttura – spiega Ubertini – a brevissimo verrà l’upgrade di Leonardo, che si chiamerà Lisa in onore di Monna Lisa“. È stata poi già attrezzata una stanza, chiamata ‘Quantuum Hall’, dove verranno installati ben due computer quantistici. Saranno macchine che “avranno le stesse finalità – spiega Ubertini – faranno parte dell’infrastruttura e supporteranno applicazione”.

Pronta poi anche una terza stanza per ospitare “la macchina di nuova generazione alla quale stiamo già lavorando“. Un supercomputer, che appunto, “moltiplichi Leonardo per dieci – afferma il Presidente del Cineca – o meglio, che moltiplichi Leonardo per dieci per le applicazioni di intelligenza artificiale“. Sarà cioè una macchina “molto rivolta alle applicazioni di IA e con 10 volte la potenza di Leonardo”.

Secondo la tabella di marcia del Cineca, l’upgrade Lisa e i computer quantistici entreranno in funzione tra le fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo, mentre “tra luglio e agosto l’Europa aprirà la call rivolta agli Stati membri per le macchine di nuova generazione”. Tecnopolo di Bologna è quindi già pronto ad accogliere il prossimo supercomputer, in anticipo di due anni rispetto alla previsione iniziale del 2028, quando Leonardo finirà il suo ciclo di vita.

Secondo gli esperti, sottolinea Ubertini, “la nuova generazione potrebbe essere una tecnologia mista, ibrida, dove alcune componenti quantistiche sono utilizzate nei supercalcolatori tradizionali per accelerarli” ancora di più. Questo scatto in avanti, spiega il Presidente del Cineca, deriva dal fatto che “in questo momento c’è una spinta davvero incredibile su queste tecnologie, per l’impatto che hanno sull’industria e sulla società in generale, ma anche per le grandi sfide che l’umanità deve affrontare. E noi cerchiamo di mantenere il passo“. Tutto questo, aggiunge Ubertini, “non è fine a se stesso. Serve perché abilita la comunità scientifica e le imprese a fare di più e a fare meglio, a migliorare i loro prodotti e a migliorare i processi. E abilita anche la modernizzazione del settore pubblico. Questa è un’infrastruttura aperta e pubblica, sono tecnologie a disposizione del nostro Paese e dell’Europa. È quello il vero fine”.

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