“Salviamo la bellezza dello Stretto di Messina, Patrimonio dell’Umanità”. È l’appello che Goletta Verde, il veliero di Legambiente che monitora la qualità delle acque, invia oggi da Messina rilanciando la candidatura dell’area a Patrimonio dell’Umanità insieme al comitato promotore, composto da oltre 200 persone tra cittadini, amministratori, uomini e donne del mondo della cultura e dell’Università, liberi professionisti, associazioni culturali e ambientali.
Primo obiettivo, l’inserimento dell’area dello Stretto di Messina nella cosiddetta tentative list, la lista che depositano i governi dei Paesi aderenti all’UNESCO da cui attingono per avanzare la candidatura. Questo rappresenta il primo step da compiere, ma per inserire lo Stretto di Messina in questa lista c’è bisogno di un atto del governo italiano che Goletta Verde e il comitato promotore oggi sollecitano di nuovo.
I promotori lanciano anche un appello al Ministero dell’ambiente (Mase) e al Ministero della Cultura (Mic), a cui spetta l’ultima parola nell’iter della World Heritage List dell’UNESCO, affinché ascoltino e prendano in considerazione l’istanza che arriva dai territori.
“La convenzione UNESCO del 1972 stabilisce che beni culturali e naturali, siti in varie parti del mondo e d’importanza universale, debbano essere conservati quali Patrimonio di tutta l’Umanità. Lo Stretto di Messina – dichiara Gianfranco Zanna, responsabile beni culturali di Legambiente – deve essere tra questi. Dopo l’appello lanciato nei mesi scorsi, e sottoscritto da oltre 5mila cittadini, ora è nato anche un comitato promotore che abbiamo presentato oggi in occasione della tappa di Goletta Verde in Sicilia, a Messina, per provare ad accelerare l’iter e incalzare il Governo. Già in passato c’è stato un tentativo di candidare lo stretto di Messina a Patrimonio dell’Umanità, ma non andò a buon fine. Noi però ci crediamo fortemente e il nostro auspicio è che si riesca ad inserire lo Stretto di Messina nella World Heritage List dell’UNESCO”.