Harris cambia idea sul fracking: ora non sostiene più il divieto

Il portavoce della campagna di Harris ha respinto le accuse di Trump, definendole "false affermazioni"
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La vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato ufficialmente di non voler imporre un divieto al fracking se sarà eletta presidente, secondo quanto riferito da un funzionario della sua campagna venerdì a The Hill. Questa posizione rappresenta una significativa evoluzione rispetto alla sua posizione precedente, in cui si era espressa fermamente a favore del divieto di questa controversa tecnica di estrazione.

Un cambio di posizione strategico

Durante la corsa per la nomination democratica nel 2020, Harris aveva assunto una posizione dura contro il fracking. In un’intervista alla CNN, aveva dichiarato senza mezzi termini: “Non c’è dubbio che io sia a favore del divieto del fracking“. Questa dichiarazione l’aveva posizionata tra i candidati più progressisti in materia di politica energetica e ambientale.

Tuttavia, l’ingresso di Harris nell’amministrazione Biden ha segnato un cambio di rotta. Né Biden né Harris hanno sostenuto il divieto del fracking durante il loro mandato. La loro amministrazione ha cercato di bilanciare la necessità di affrontare il cambiamento climatico con quella di garantire la sicurezza energetica e preservare i posti di lavoro nel settore energetico.

Gli attacchi dei repubblicani

Con Joe Biden che ha deciso di non candidarsi per un secondo mandato, Harris è emersa come la principale candidata democratica per le elezioni presidenziali del 2024. Questa transizione ha fornito ai repubblicani, e in particolare all’ex presidente Donald Trump, l’opportunità di riaccendere il dibattito sulla sua precedente posizione contro il fracking.

Durante un recente comizio a Charlotte, Carolina del Nord, Trump ha criticato Harris per il suo cambiamento di posizione: “Lei non vuole il fracking. Pagherai così tanto. Direte ‘riportate indietro Trump’“. Queste affermazioni hanno lo scopo di dipingere Harris come incoerente e di sfruttare le preoccupazioni economiche legate alla produzione energetica.

La risposta della campagna di Harris

Il portavoce della campagna di Harris ha respinto le accuse di Trump, definendole “false affermazioni” e un tentativo di distrarre dagli effettivi piani dell’ex presidente per arricchire i dirigenti del settore petrolifero e del gas a scapito della classe media. “Le false affermazioni di Trump sui divieti di fracking sono un evidente tentativo di distrarre dai suoi piani per arricchire i dirigenti del petrolio e del gas a spese della classe media” ha sottolineato il portavoce in una e-mail.

Il progetto 2025 e le sue implicazioni

Il Progetto 2025, elaborato dal think tank conservatore Heritage Foundation, non è direttamente affiliato alla campagna di Trump, anche se alcune sezioni sono state redatte da ex funzionari della sua amministrazione. Questo piano, che include proposte per deregolamentare il settore energetico e aumentare la produzione di combustibili fossili, è visto da molti come un tentativo di smantellare le politiche ambientali dell’amministrazione Biden-Harris.

Nonostante Trump abbia cercato di prendere le distanze dal piano, il Progetto 2025 riflette molte delle sue priorità politiche in materia di energia e ambiente. Se attuato, potrebbe annullare gran parte dei progressi fatti negli ultimi quattro anni in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e promozione delle energie rinnovabili.

L’impatto del fracking sulla campagna elettorale

Il fracking è una tecnica per l’estrazione di petrolio e gas che è stata collegata alla contaminazione dell’acqua e ad altri tipi di inquinamento. Le posizioni dei candidati sulla questione potrebbero influire sulla loro posizione in stati chiave come la Pennsylvania, che è anche un importante produttore di gas.

La decisione di Harris di non sostenere un divieto del fracking potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua campagna. Da un lato, potrebbe alienare una parte dell’elettorato progressista che è fortemente contraria al fracking e preoccupata per le sue implicazioni ambientali. Dall’altro, potrebbe aiutare a rassicurare gli elettori moderati e i lavoratori del settore energetico, che temono per la loro sicurezza economica.

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