Oltre 2mila palloncini aerostatici nordcoreani lanciati dalla fine di maggio, contenenti spazzatura, hanno causato problemi a oltre 110 voli in Corea del Sud, coinvolgendo più di 10mila passeggeri. Secondo le ultime stime del Ministero dei Trasporti di Seul, riportate dal deputato Jeong Jun-ho, almeno 15 aerei, inclusi quelli a lungo raggio provenienti dagli Stati Uniti, sono stati costretti a effettuare atterraggi alternativi. I passeggeri sono stati poi trasportati all’aeroporto di Incheon, principale scalo di Seul, tra lunghi ritardi e disagi.
Centinaia di passeggeri su voli provenienti da San Francisco, Vancouver e Los Angeles, che dovevano atterrare all’aeroporto internazionale di Incheon, sono invece finiti all’aeroporto di Cheongju, nel centro del Paese, senza sapere cosa stesse accadendo. I disservizi sono “la prova del rischio coreano“, ha affermato Jeong, riferendosi al termine utilizzato per descrivere l’esitazione degli investitori verso Seul a causa delle minacce militari della Corea del Nord.
La campagna dei palloncini aerostatici del Nord, spesso pieni di letame, incluso quello umano, è stata la risposta di Pyongyang alle iniziative contro il regime da parte di attivisti e disertori nordcoreani. Questi ultimi avevano lanciato palloncini contenenti volantini e altro materiale contro il leader supremo Kim Jong-un e il suo governo.