Lanciato meno di 2 mesi fa, il satellite EarthCARE dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha già inviato immagini impressionanti grazie ai suoi strumenti. Tra questi, spiccano le prime immagini dall’imager multispettrale, che mettono in risalto diversi tipi di nuvole e temperature delle nuvole in tutto il mondo. Questo strumento aggiunge un contesto prezioso ai dati forniti dagli altri strumenti di EarthCARE.
Dotato di 4 strumenti all’avanguardia – un radar per il profilo delle nuvole, un lidar atmosferico, un radiometro a banda larga e un imager multispettrale – EarthCARE effettua una serie di misurazioni simultanee. Queste misurazioni contribuiranno a comprendere come le nuvole e gli aerosol riflettono l’energia solare in arrivo nello Spazio e come intrappolano l’energia infrarossa in uscita.
Queste informazioni sono cruciali per capire come il cambiamento climatico sta influenzando l’equilibrio energetico della Terra e per prevedere la velocità con cui le nuvole e gli aerosol potrebbero perdere il loro attuale effetto di raffreddamento complessivo in futuro.
EarthCARE è stato lanciato in orbita il 29 maggio. Dopo solo un mese, questo satellite straordinario ha restituito le prime immagini dal radar per il profilo delle nuvole, seguite dalle prime immagini dal radiometro a banda larga. Dopo aver trascorso alcune settimane con il sistema ottico protetto durante il rilascio iniziale dei gas intrappolati nel satellite, l’imager multispettrale si è aggiunto alla lista dei risultati impressionanti di EarthCARE.
Mentre il lidar e il radar forniscono profili in una striscia sottile direttamente sotto il satellite, l’imager multispettrale offre un campo visivo molto più ampio di 160 km, dando contesto ai profili e permettendo di estenderli in scene 3D più ampie.
L’imager multispettrale fornisce anche informazioni spettrali che migliorano l’accuratezza delle osservazioni del radiometro a banda larga. È composto da 2 telecamere: una che riprende nelle parti visibile, vicino-infrarosso e infrarosso a onde corte (VIS-NIR-SWIR) dello spettro elettromagnetico e una nell’infrarosso termico (TIR). Le immagini catturate con queste diverse bande spettrali permetteranno agli scienziati di distinguere tra vari tipi di nuvole, aerosol e superfici terrestri.
La prima immagine (in alto) cattura un temporale a Ovest di Roma il 17 luglio. La parte a colori reali dell’immagine a sinistra mostra una grande nuvola singola molto chiara. Questa nuvola temporalesca è probabilmente alta 11 km. La parte destra dell’immagine, che utilizza la banda infrarossa termica dello strumento, mostra che la sommità di questa nuvola aveva una temperatura di circa -50°C, mentre il terreno sottostante circa +30°C. La parte infrarossa termica evidenzia anche meglio le nuvole basse circostanti, in particolare sul Mar Adriatico, rispetto all’immagine a colori reali.
La seconda immagine mostra nuvole orografiche – nuvole formate dalla conformazione del terreno sottostante – risultanti da venti occidentali deboli sopra le isole Curili settentrionali il 17 luglio. Queste nuvole basse probabilmente non superavano qualche centinaio di metri di altezza. La parte infrarossa termica dell’immagine a destra mostra poca differenza di temperatura tra la nuvola e la superficie del mare.
La terza immagine, sempre del 17 luglio, mostra la costa lungo la punta sudoccidentale della Groenlandia. L’area costiera libera da ghiaccio e neve ha raggiunto temperature fino a 10°C quel giorno, come evidenziato dal netto contrasto tra la calotta glaciale della Groenlandia e l’oceano freddo. La combinazione delle immagini visibile e infrarossa mette in risalto le nuvole di ghiaccio e le nuvole d’acqua sopra la calotta glaciale, e lo strato di nuvole basse sopra il mare nell’angolo Sud/Ovest.
Infine, l’immagine del 16 luglio mostra parte del Midwest e del Sud degli Stati Uniti. La parte inferiore dell’immagine mostra l’Arkansas settentrionale caldo e privo di nuvole. Entrambe le immagini mostrano poi parte di un sistema frontale, con l’immagine infrarossa termica che evidenzia nuvole alte e fredde in blu sopra il Missouri meridionale. La parte centrale di entrambe le immagini mostra meno nuvole a Nord del sistema frontale. L’immagine infrarossa termica mostra nuvole basse e calde nella parte superiore dell’immagine.
Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra di ESA, ha dichiarato: “Questo è un altro grande risultato di EarthCARE, che ci offre un’anteprima di ciò che la missione fornirà una volta completamente operativa. L’imager multispettrale sarà fondamentale per aggiungere contesto agli altri 3 strumenti del satellite per avanzare nella complessa scienza dell’equilibrio energetico terrestre. Ora attendiamo con impazienza le prime immagini dal lidar atmosferico di EarthCARE“.