Nel settore spaziale “l’Italia è oggi leader mondiale con una filiera industriale fatta di grandi e piccole imprese, una filiera a 360 gradi, completa, che va dai lanciatori all’osservazione della Terra. Un patrimonio di conoscenze integrato con settori avanzati“: è quanto ha affermato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in occasione della prima giornata della conferenza Italia–Africa, presso la Farnesina. “Assistiamo alla stessa rivoluzione che ha riguardato il mare e le sue risorse, infatti si parla di colonizzazione dello Spazio dopo quella di mari e oceani“.
Al via oggi 2 giorni di incontri dedicati alle relazioni tra l’Italia e i Paesi del continente africano. L’incontro illustrerà le relazioni diplomatiche tra il nostro Paese e numerosi stati africani e verrà ribadito il ruolo centrale dello Spazio come fattore comune di crescita economica e tecnologica e di collaborazione paritaria. La cooperazione spaziale tra la due sponde del Mediterraneo è anche elemento centrale del Piano Mattei per l’Africa, che è pienamente inserito nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’Italia ha accordi bilaterali sottoscritti con 4 Paesi africani e relazioni con oltre 20 stati del continente. Tra le storiche relazioni che rappresentano 60 anni di cooperazione è da segnalare quelle con il Kenya, legate alla presenza della base dell’Asi a Malindi.
“Nell’ambito del Piano Mattei, abbiamo fortemente voluto inserire anche la tecnologia e la diplomazia spaziali convinti che possano contribuire concretamente a promuovere uno sviluppo sostenibile e duraturo aperti al futuro,” ha proseguito Urso. “Abbiamo ritenuto importante rafforzare collaborazioni con partner esteri in particolare africani” e “vogliamo lavorare con voi, questi sono i giorni decisivi, e insieme giocare un ruolo da protagonisti. Mi sono già recato in Algeria e in Egitto, dove abbiamo firmato memorandum tra la nostra agenzia spaziale e quella europea, in Libia, Eritrea e Tunisia che aiuteremo nella creazione delle rispettive agenzie spaziali nazionali, mentre a settembre conto di recarmi in Kenya. Siamo pronti a cooperare con la costituente agenzia spaziale nazionale africana e vorremmo che la nostra agenzia fosse il ponte anche con l’agenzia spaziale europea“.
“Il centro spaziale in Kenya, il Broglio Space Center Malindi, consentì all’Italia di essere la terza potenza al mondo di aver penetrato lo Spazio. Noi vorremmo che diventasse una base di addestramento e formazione per i Paesi africani,” ha sottolineato Urso. “Nel piano Mattei, per il settore spaziale, sono state inserite alcune specifiche iniziative: formazione, telemedicina, utilizzo dei dati dell’osservazione della Terra per migliore gestione del territorio e prevenzione di fenomeni connessi al cambiamento climatico, così come lo sviluppo di agricoltura di precisione. Per questo crediamo che il rilancio della base spaziale di Malindi possa essere di beneficio per l’intero continente africano“. Il progetto per il Broglio Space Center Malindi, dunque, è di “farne un centro aperto attraverso il quale offrire know how, formazione, capacità tecniche e iniziative di cooperazione per favorire lo sviluppo sostenibile dell’Africa, della sua economia e della sua sicurezza“.
“A 12 mesi di distanza, è motivo di orgoglio osservare su quanti livelli si stia sviluppando in concreto la collaborazione sul piano Mattei per l’Africa in un’ottica paritaria. I progetti non sono calati dall’alto ma definiti con reciproco ascolto“: è quanto ha affermato Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione della prima giornata della conferenza sullo Spazio Italia-Africa. “Mi riferisco in particolare al settore dell’agricoltura, per il quale abbiamo sottoscritto accordi senza precedenti che avranno importanti ricadute occupazionale e della sicurezza alimentare, ma anche su materie prime critiche e Spazio“.
“La conferenza di oggi è il simbolo di un nuovo rapporto che l’Italia vuole costruire con il continente africano, una collaborazione basata su un grande gioco di squadra che guarda al futuro, incentrato su partenariati prioritari e su joint ventures notevolmente favorevoli per le nostre imprese. Una visione che mette la persona al centro, che punta alla crescita e al benessere e alla creazione di posti di lavoro. È un po’ questo lo spirito del piano Mattei, una scelta del governo italiano che abbiamo presentato ai nostri amici africani in occasione del vertice Italia-Africa di qualche mese fa“: è quanto ha affermato vice presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, inaugurando alla Farnesina la Conferenza sullo Spazio Italia-Africa. “Vogliamo sempre più rinforzare i legami che già esistono ma che possono essere ancora più forti. Questo incontro non è altro che l’applicazione nel settore dello Spazio di quella scelta che è stata fatta a livello nazionale da parte del nostro Paese. Mi sono battuto quando sono stato per quasi dieci anni Commissario Europeo allo Spazio e come Presidente del Parlamento Europeo. Il rapporto con il continente africano ha sempre rappresentato una priorità, sapendo bene che noi dobbiamo guardare all’Africa con occhiali e lenti africane, non con lenti italiane ed europee. Sappiamo bene che la crescita del continente africano è la crescita dell’Italia e dell’Europa perché siamo legati da un comune destino anche per quanto riguarda il settore dello Spazio“.
“Per noi – ha proseguito Tajani – l’Africa rappresenta una priorità che abbiamo messo al centro della nostra azione politica anche nel G7, in cui quest’anno esercitiamo la presidenza e questo tema cruciale sarà anche al centro della riunione del G7 dedicato alla cooperazione e allo sviluppo che spiegheremo a Pescara. Ma già nel vertice di domani in Calabria del G7 Commercio affronteremo la questione dei rapporti con il continente africano perché vogliamo che diventi una priorità per tutto quanto il G7. Abbiamo allargato anche i nostri confini invitando amici del continente africano così come abbiamo fatto per i G7 esteri dove il ministro degli esteri della Mauritania rappresentava l’Unione africana proprio perché noi italiani stiamo spingendo molto affinché tutte le istituzioni internazionali prestino maggiore attenzione e diano maggiore forza ai rapporti con il continente africano“.
“Vogliamo rafforzare il dialogo – ha sottolineato Tajani – gli scambi internazionali: vuol dire pace, comunità, crescita e vogliamo che il mar Mediterraneo diventi un mare di commerci e non un cimitero dove troppi migranti muoiono per venire verso il continente europeo. Anche con gli Stati Uniti lavoriamo nel settore dello Spazio e vogliamo che il dialogo sia sempre più allargato. Il 10 ottobre ospiteremo il primo dialogo Italia-Stati Uniti sullo Spazio. La collaborazione nel settore dello Spazio è fondamentale. Siamo leader a livello globale nel settore spaziale, il nostro Paese può contare su una filiera integrata di competenze nel settore, competenze e professionalità che leghino ricerca scientifica, progresso tecnologico e capacità di sviluppo e produzione dell’industria nazionale“. “Lo Spazio è un settore sul quale noi puntiamo dal punto di vista industriale, dal punto di vista della ricerca certamente, ma anche dal punto di vista della cooperazione internazionale. Lo Spazio è un settore dove si può fare di più, dove si può cooperare di più. Anche la formazione è un aspetto cruciale. L’obiettivo è creare nuove professionalità in grado di guidare innovazioni, il progresso del continente attraverso le tecnologie spaziali. Le ricadute di una collaborazione sono in termini industriali, di competenze, di crescita. Come Italia, siamo fortemente impegnati anche per utilizzare le tecnologie spaziali per promuovere l’agricoltura sostenibile e l’ambiente. Le nostre imprese sono pronte a mettere a disposizione la loro miglior saper fare nel continente africano“. “Stiamo lavorando come governo italiano per rafforzare la cooperazione anche nel settore delle telecomunicazioni satellitari, anche nelle molteplici ricadute positive delle innovazioni in questo settore a beneficio delle popolazioni anche in termini di sicurezza comune come ad esempio il contrasto ai cyberattacchi e la possibilità di fare imprese. Il tema della sicurezza non va sottovalutato e credo che possa essere anche uno strumento utile di collaborazione tra l’Italia e il continente africano. Vogliamo promuovere nuove sinergie tra istituzioni, mondo scientifico e industriale in una logica di sistema. Per questo sono molto soddisfatto che oggi siano presenti in sala anche enti di ricerca, mondo accademico, mondo dell’industria e dell’innovazione. Lo scambio di idee e ovviamente di esperienza è fondamentale e la chiave per il successo, penso alla ricerca scientifica“. “Questa è la diplomazia dello Spazio. In un quadro internazionale attraversato da tanti conflitti, penso alle guerre che sono in corso in Ucraina, in Medio Oriente ma non solo l’azione dell’Italia e dell’Europa come residenti di turno è mirata alla ricerca della pace. La ricerca e la scienza sono sempre portatrici di pace. Noi siamo in prima linea nell’impegno anche multilaterale, in primo luogo all’Onu, per un utilizzo pacifico, responsabile e sostenibile di tutto ciò che accade nello Spazio. Il tema è legato anche a quello dell’intelligenza artificiale e la sfida del nostro tempo che vogliamo sia un’opportunità di crescita e sviluppo. Quindi parlare di Spazio significa guardare al futuro, significa parlare di collaborazione internazionale. Insisto, la nostra politica estera è una politica internazionale. Incentrata sulla crescita e vogliamo che anche il settore dello Spazio, che è un’industria non inquinante, possa essere strumento di crescita,” ha concluso Tajani.