“Terapia dello schiaffo” su donna diabetica: muore, condannato il “guaritore”

Questo caso evidenzia un problema cruciale: la necessità di una maggiore vigilanza e regolamentazione delle terapie alternative
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Il caso di Hongchi Xiao, un praticante di terapie alternative, ha recentemente attirato l’attenzione globale dopo che è stato condannato per omicidio colposo dalla Winchester Crown Court in Gran Bretagna. La condanna si riferisce alla tragica morte di Danielle Carr-Gomm, una donna di 71 anni affetta da diabete di tipo 1, avvenuta durante un ritiro terapeutico basato sulla “Paida Lajin”, una tecnica non scientifica di guarigione, detta “terapia dello schiaffo“.

La “terapia dello schiaffo”

Nel 2016, Danielle Carr-Gomm partecipò a un workshop di “Paida Lajin”, una pratica di origine cinese che prevede schiaffi ripetuti su diverse parti del corpo. Secondo i principi della medicina tradizionale cinese, tali azioni dovrebbero migliorare la circolazione sanguigna e l’assorbimento di sostanze applicate sulla pelle. Tuttavia, la medicina basata su evidenze scientifiche considera queste affermazioni prive di supporto empirico. Le conseguenze fisiche di tale pratica includono lividi e sanguinamenti, segni clinici che suggeriscono possibili danni ai tessuti.

Durante il ritiro, Xiao consigliò a Carr-Gomm di interrompere l’assunzione dell’insulina, un farmaco essenziale per la gestione del diabete di tipo 1. La decisione di sospendere il trattamento risultò fatale: la donna morì il quarto giorno del workshop a causa di complicazioni dovute alla mancanza di insulina. La paziente, che aveva già avuto precedenti esperienze negative dopo aver interrotto il trattamento insulinico in eventi simili, aveva partecipato a workshop precedenti, inclusi eventi in Bulgaria e nel Wiltshire. Questi eventi avevano comportato un aggravamento della sua condizione quando aveva cessato l’uso dell’insulina.

Il “guaritore” cinese

Hongchi Xiao, di 61 anni, era stato già implicato in un caso simile in Australia, dove era stato processato per la morte di un bambino di sei anni. Il bambino era deceduto dopo che i genitori avevano seguito il consiglio di sospendere l’insulina durante un workshop condotto da Xiao a Sydney. La condanna di Xiao per omicidio colposo e grave negligenza sottolinea la pericolosità delle pratiche di guarigione non basate su evidenze scientifiche e l’importanza di regolamentare tali pratiche per prevenire ulteriori danni ai pazienti.

Questo caso evidenzia un problema cruciale: la necessità di una maggiore vigilanza e regolamentazione delle terapie alternative. La comunità scientifica e medica deve continuare a promuovere l’importanza di trattamenti basati su evidenze e proteggere i pazienti da approcci terapeutici che non hanno alcun fondamento scientifico. La tragica morte di Danielle Carr-Gomm serve come un monito della necessità di un’adeguata supervisione e di protezioni normative per garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti.

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