Il 19 agosto 1960 avveniva il lancio dello Sputnik 5 da parte dell’Unione Sovietica. A bordo c’erano 2 cani, Belka e Strelka, 40 topi, 2 ratti e diverse piante. Questo lancio rappresentò un passo fondamentale per la scienza spaziale, dimostrando che gli esseri viventi potevano sopravvivere a un viaggio nello Spazio e rientrare sani e salvi sulla Terra.
Belka e Strelka furono i primi esseri viventi a compiere un volo orbitale e a ritornare indenni, segnando un successo cruciale per l’URSS. La missione durò circa 24 ore e permise di raccogliere dati preziosi sugli effetti dell’assenza di gravità su organismi viventi, che furono essenziali per le future missioni spaziali con equipaggio umano.
La missione Sputnik 5 contribuì a consolidare la leadership sovietica nella corsa allo Spazio, dopo il primo satellite artificiale, Sputnik 1, e il primo uomo nello Spazio, Yuri Gagarin, che seguirà pochi mesi dopo. Belka e Strelka divennero simboli di una nuova era di esplorazione, e i loro discendenti furono persino donati a leader mondiali come simbolo di pace e progresso scientifico.