Africa dichiara emergenza sanitaria per l’epidemia di mpox in crescita

L'mpox si trasmette tra le persone attraverso uno stretto contatto, che può avvenire attraverso il contatto pelle a pelle, o anche parlando e respirando vicino a qualcuno infetto
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Recentemente, l’epidemia di mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, è stata dichiarata un’emergenza sanitaria pubblica in Africa. La decisione è stata presa dall’Africa Centers for Disease Control and Prevention (Africa CDC) in risposta alla preoccupante diffusione del virus nel continente.

La preoccupante epidemia di mpox in Africa

Secondo i dati più recenti, nella Repubblica Democratica del Congo sono stati registrati più di 13.700 casi e 450 decessi dall’inizio dell’anno. La malattia, che provoca febbre, dolori muscolari e lesioni diffuse, ha cominciato a estendersi anche in altri paesi africani come Burundi, Repubblica Centrafricana, Kenya e Ruanda.

L’mpox si trasmette tra le persone attraverso uno stretto contatto, che può avvenire attraverso il contatto pelle a pelle, o anche parlando e respirando vicino a qualcuno infetto. Questo tipo di contagio rende particolarmente preoccupante la diffusione del virus in aree densamente popolate o con infrastrutture sanitarie limitate.

Il 29 luglio, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie aveva già valutato che il rischio di diffusione del virus mpox in Europa era “molto basso“. Tuttavia, la crescente diffusione in Africa ha sollevato preoccupazioni globali e ora l’attenzione si concentra sulla gestione e contenimento dell’epidemia.

La dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica permetterà ai governi dei paesi coinvolti di coordinare meglio la risposta e di aumentare l’afflusso di forniture mediche e aiuti nelle aree più colpite. Questo passo è cruciale per contenere la diffusione del virus e ridurre il numero di nuovi casi.

Esistono tre vaccini contro l’mpox, ma generalmente sono accessibili solo per le persone a rischio o per coloro che sono stati in stretto contatto con individui infetti. La recente emergenza sanitaria sottolinea l’urgenza di ampliare la disponibilità di tali vaccini e migliorare le misure preventive.

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