Una norma ancora in bozza potrebbe estendere l’imposta di soggiorno a tutti i Comuni italiani, non solo ai capoluoghi o a quelli turistici, con rimodulazione degli importi. L’imposta potrebbe variare da un massimo di 5 euro per pernottamenti sotto i 100 euro fino a 25 euro al giorno per alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). I proventi sarebbero destinati anche alla gestione dei rifiuti, non solo al turismo.
Attualmente, solo i capoluoghi, le unioni di comuni e i comuni turistici possono applicare questa tassa. Le nuove tariffe proposte sono fino a 5 euro per pernottamenti sotto i 100 euro, 10 euro per camere tra 100 e 400 euro, 15 euro tra 400 e 750 euro, e 25 euro per oltre 750 euro. Federalberghi e Confindustria Alberghi si oppongono, criticando l’aumento della tassa e l’uso dei fondi per i rifiuti. Federalberghi sottolinea che il tetto massimo è già stato elevato del 40% per il Giubileo, passando da 5 a 7 euro, e ritiene che la nuova tassa aggraverebbe ulteriormente il settore. Le associazioni chiedono al governo di disciplinare meglio i bilanci locali.
Per fare chiarezza, il Ministero del Turismo ha reso noto, “per quanto di sua competenza, che non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno“. “Il dialogo proseguirà a settembre“.