Il gruppo Max Mara dice ufficialmente addio alle pellicce animali. “Da molte stagioni”, sottolinea, non vengono commercializzati prodotti con pelliccia vera e ora, pur senza annunci pubblici, una nota interna allo staff lo mette nero su bianco.
Esultano gli animalisti, e in particolare la Lav che negli ultimi mesi ha intensificato la sua campagna “Fur free”.
“Ci siamo riusciti – afferma la Lav – Anche Max Mara Fashion Group è diventata fur-free“, come già fatto da molti altri marchi e stilisti, tra i quali, citano, Dolce & Gabbana, Saint Laurent, Valentino, Gucci, Versace, Alexander McQueen, Balenciaga e Jimmy Choo, oltre a marchi storicamente contrari come Hugo Boss, Armani, Tommy Hilfiger, Stella McCartney e Vivienne Westwood.
Secondo quanto reso noto dalla Lav la decisione è stata comunicata da Max Mara con una nota interna allo staff: “L’azienda non vende, online né in nessuno dei suoi punti vendita fisici, alcun prodotto realizzato con pelliccia, né vi è l’intenzione di introdurre alcun prodotto realizzato con pelliccia nelle prossime collezioni dei marchi di Max Mara Fashion Group“. Ciò, aggiungono gli animalisti “è stato confermato da un dirigente di Max Mara, che ha aggiunto: ‘Max Mara, inclusa MMFG e tutte le filiali, ha adottato una fur-free policy e non ha intenzione di introdurre la pelliccia in nessuna delle prossime collezioni per nessuno dei marchi MMFG’“.
Max Mara ha sostanzialmente confermato che la politica “fur free” è un dato di fatto, già da diverse collezioni. “Confermiamo – si spiega in una nota inviata all’ANSA – che nei brand di Max Mara Fashion Group non si commercializzano prodotti con pelliccia da molte stagioni“. Il gruppo sottolinea di non aver “rilasciato alcuna dichiarazione pubblica. Abbiamo rassicurato, con un comunicato interno, i nostri collaboratori che sono stati oggetto di pressioni e violenze – in particolare negli Stati Uniti – che l’azienda ha da tempo scelto di non fare uso di pelliccia nei suoi prodotti e che avremmo esplorato qualunque soluzione legale a nostra disposizione, per proteggerli da sistematiche violazioni della loro privacy e da ripetute violenze psicologiche“.