Sei persone hanno perso la vita in montagna in soli 2 giorni, con un giovane ancora disperso dopo una settimana, in un bilancio tragico che ha coinvolto diverse località, dal Cervino alle Alpi Apuane. Cinque delle vittime sono precipitate per centinaia di metri durante escursioni, mentre un anziano è deceduto per un malore durante un’uscita in bici elettrica.
Gli esperti del Soccorso Alpino sottolineano che l’imprudenza è una delle principali cause di incidenti in montagna, acuita dall’afflusso post-pandemia. Pino Giostra, della direzione nazionale del Soccorso Alpino, esorta a scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità e a non affrontare la montagna da soli. Anche il consigliere centrale del Cai, Alberto Pirovano, avverte dei pericoli derivanti dall’emulazione di influencer sui social, che spesso mostrano imprese estreme senza fornire le giuste indicazioni.
La tragedia evidenzia l’importanza di un’adeguata preparazione e consapevolezza prima di avventurarsi in montagna. “Il rischio zero non esiste“, avverte Giostra, “ma lo si può ridurre avendo le giuste cautele“. La montagna, affascinante e pericolosa, richiede rispetto e preparazione per evitare che l’avventura si trasformi in tragedia.