Uno studio condotto da Kory Floyd dell’Università dell’Arizona, pubblicato sul Journal of Psychology, ha evidenziato una correlazione tra la solitudine e un aumento della frequenza e intensità degli incubi. La ricerca, che ha coinvolto oltre 1.600 adulti, mostra come lo stress, la ruminazione e l’iperarousal, siano fattori associati alla solitudine che contribuiscono a disturbare il sonno. La solitudine è vista come un segnale evolutivo che indica la mancanza di connessione interpersonale, un bisogno fondamentale per l’essere umano. Il mancato soddisfacimento di questo bisogno può portare a sofferenza fisica, mentale e sociale, aggravando disturbi del sonno come gli incubi.
I risultati dello studio suggeriscono che riducendo la solitudine potrebbero diminuire le esperienze negative legate al sonno, ma ulteriori studi clinici sono necessari per confermare questa ipotesi. La qualità del sonno è cruciale per il benessere generale, e indagare su come la solitudine influenzi il sonno potrebbe portare a interventi efficaci per migliorare la salute pubblica, considerando che milioni di persone soffrono di disturbi del sonno.