Alluvione Romagna, partiti oltre 10 cantieri di somma urgenza: il punto della situazione

Alluvione Romagna, Priolo: “tutte le rotture sono state chiuse e sono terminati i primi interventi urgenti, mentre ne stanno partendo altri”
MeteoWeb

Proseguono senza sosta i lavori di ripristino delle zone colpite dall’alluvione della scorsa settimana in Romagna. Anche di notte, utilizzando le torri faro. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile sta operando incessantemente con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza.

In questo modo, a Traversara di Bagnacavallo, nel Ravennate, l’acqua non fuoriesce più dalla rotta: nella giornata di ieri è stata completata la coronella che ha interrotto il flusso. Dalla serata di sabato 21 settembre, è chiusa la rotta di Cotignola, mentre a Forlì sono terminati i lavori per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro sera termineranno anche quelli in sinistra. Infine, nel Bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice, estesa per 100 metri, con 4 ditte al lavoro simultaneamente.

Complessivamente, sono oltre 10 i cantieri di somma urgenza per un investimento di circa 23 milioni di euro: 14,3 milioni interessano il territorio ravennate, 1 milione il forlivese-cesenate, 8 milioni e mezzo il Bolognese. Utilizzate circa 9000 tonnellate di massi ciclopici, mentre si sta cominciando ad attingere ai nuovi approvvigionamenti messi immediatamente in campo per far fronte all’emergenza.

La situazione dei territori in dettaglio

Ravennate – Una delle aree con la mole di lavori più significativa è quella di Faenza. Qui, entro mercoledì prossimo, si dovrebbero esaurire le operazioni di pulizia. Anche a Bagnacavallo è in corso un’intensa attività di pulizia e sgombero. Nella notte sono intervenuti anche 4 mezzi di Hera per accelerare le operazioni di rimozione dei rifiuti. C’è ancora una zona critica dove, a causa di immobili pericolanti, per ragioni di sicurezza non è ancora possibile avviare gli interventi di pulizia. Anche a Brisighella sono in corso massicce operazioni di sgombero con la presenza di numerosi volontari.

Forlivese – A Modigliana l’acquedotto è stato completamente sistemato e sono state ripristinate tutte le utenze e i servizi. È stata completata la verifica sui dissesti, non sono stati segnalate frane rilevanti. Con gli interventi di somma urgenza sono stati rimossi i detriti provocati dai ruscellamenti. A Forlì è stato chiuso il Centro accoglienza e pulite le strade.

Bolognese – A Budrio ci sono ancora zone allagate; al momento non è ancora possibile far partire le attività di pulizia sul territorio.

Evacuati

In calo il numero degli evacuati, che nel picco dell’emergenza erano arrivati a quota 2500. Ora sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara e in parte minore anche di Budrio, quasi tutti in assistenza autonoma. I cittadini assistiti dal sistema pubblico e dislocati nelle strutture di accoglienza sono 27.

Interventi

Hanno operato sui territori le cinque colonne mobili regionali, le organizzazioni del volontariato nazionale e i volontari emiliano-romagnolo. In totale, circa 830 unità. Dall’inizio dell’emergenza, nei territori colpiti i Vigili del Fuoco hanno realizzato 1.600 interventi di assistenza alla popolazione, attività di svuotamento da acqua e fango e di ricognizione “esperta” tra Faenza, Bagnacavallo, Traversara, Lugo e Cotignola. Continua intanto l’operatività della pompa ad alta capacità (50 metri cubi al minuto) che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne.

Priolo: “conclusi i primi interventi, dare risposte rapide ai cittadini”

“Lavoriamo senza sosta, come siamo abituati a fare. Tutte le rotture sono state chiuse e sono terminati i primi interventi urgenti, mentre ne stanno partendo altri”. Lo spiega Irene Priolo, Presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna e Commissario per l’emergenza. “Non mi stancherò mai di ringraziare i sindaci, i tecnici e le decine di volontari, tanti anche da fuori regione – aggiunge -. Siamo al fianco di chi, a distanza di poco più di un anno, si ritrova con l’acqua in casa, nei campi, in azienda: a loro dobbiamo risposte certe e per questo chiediamo la massima collaborazione con il Governo”.

“Lo scorso anno avevamo registrato 81mila frane, quest’anno, considerando la differente tipologia di evento, sono di meno. Ma attendiamo le prossime ore, perché poi le frane possono innescarsi anche a distanza di un po’ di tempo. La situazione comunque non è affatto paragonabile a quella di un anno fa“, ha evidenziato Priolo a Radio 24. aggiungendo che ancora troppo presto per la stima dei danni: “stiamo attendendo che il Dipartimento di Protezione Civile, da questo punto di vista, faccia la seconda ordinanza, poi ci chiederà di fare un monitoraggio su tutte le amministrazioni coinvolte che però ora stanno completando tutte le operazioni per provare a tornare il più velocemente possibile alla normalità”.

Maltempo, riaprono alcune strade nel Bolognese

Continua passo passo la riapertura delle strade provinciali nel Bolognese dopo l’alluvione. È stata riaperta, ma con alcune limitazioni, la SP7 Valle dell’Idice, mentre la situazione a singhiozzo sulla SP36 Val di Zena, riaperta al chilometro 4 ma ancora chiusa al chilometro 18. Chiusa ancora la Fondovalle Savena da Pianoro alla SP 59 “Monzuno”. Risultano invece percorribili le altre strade. A fare il punto è la Città metropolitana di Bologna, spiegando che i due milioni di euro stanziati in questi giorni saranno impiegati per intervenire su frane e smottamenti proprio sulla SP7, tra le frazioni di Bisano e San Benedetto del Querceto nel Comune di Monterenzio. Saranno inoltre impiegati sulla Fondovalle Savena, nei Comuni di Pianoro e Loiano, per ovviare ai danni causati dall’esondazione del fiume Savena.

Prosegue intanto anche il rientro nelle abitazioni delle persone che erano state evacuate. Ad oggi la situazione vede ancora 80 sfollati a Molinella, 61 a Budrio, 20 a San Lazzaro di Savena, quattro a Fontanelice e due a Loiano, a Monterenzio e a Castel San Pietro Terme.

Rete stradale del Ravennate ancora sotto stress

Dopo gli eventi alluvionali dei giorni scorsi in provincia di Ravenna sono state riaperte al transito la strada provinciale 253R San Vitale, con viabilità consentita in entrambi i sensi di marcia con restringimento della carreggiata a Lugo, la strada provinciale 114 Alberico da Barbiano, la strada provinciale 89 Cocchi.

Restano invece chiuse la strada provinciale 25 Torri-Entirate-Villanova-Glorie, dalla strada provinciale 253 San Vitale fino alla strada provinciale 88 Cocollo; la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina, dalla strada comunale via San Gervasio fino alla strada comunale Boncellino; la strada provinciale 90 San Giovanni, da via Gaggio fino a Chiusaccia; la provinciale 62 San Severo-Cassanigo, dalla provinciale 31 Madonna di Genova fino alla provinciale 85 Ponte valle Agrippina. In collina riapre al traffico in serata il tratto della strada provinciale 302R Brisighellese Ravennate a San Cassiano. È stata riaperta la strada provinciale 56 Canaletta di Sarna. Resta invece chiusa la 23 Monticino a Rocca di Brisighella.

In questi giorni, spiega il sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, le squadre dei cantonieri e le pattuglie di Polizia locale e Polizia provinciale hanno lavorato “senza sosta per condurre in sicurezza il deflusso delle acque, attraverso chiusure stradali finalizzate ad allontanare il traffico dalle zone di pericolo“. È poi seguita una fase di primo intervento per consentire la progressiva riapertura in sicurezza dei tratti più colpiti.

“Al momento – conferma – rimangono chiuse al traffico la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina“, in cui sono in corso lavori particolarmente complessi nell’area dell’avvenuta tracimazione del Lamone nella località di Santerno, e le strade funzionali a mettere in sicurezza e velocizzare i cantieri di ripristino degli argini a Cotignola e della frazione di Traversara. Anche in collina “si è intervenuti tempestivamente per chiudere le strade man mano che si profilava l’ipotesi di situazioni di potenziale pericolo”. I lavori di somma urgenza attivati immediatamente hanno permesso la riapertura di alcuni tratti stradali e ora “si prosegue senza sosta per consentire quanto prima un pieno ritorno alla normalità su tutta la rete stradale provinciale“, conclude de Pascale.

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