Secondo un nuovo studio, realizzato da un’equipe del Centro di Politica del suolo e valutazioni dell’Università Politecnica della Catalogna (UPC), se continuerà la tendenza al riscaldamento degli ultimi anni, con scarse precipitazioni e un incremento della temperatura media annua dai +15,8°C attuali ai +18°C, la Spagna passerà dall’avere un clima mediterraneo a uno arido e secco, proprio delle steppe, nel 2050. Lo studio è stato presentato al congresso annuale dell’European Meteorological Society (EMS), che riunisce da lunedì a oggi oltre 900 meteorologi a Barcellona.
“La situazione è molto grave, poiché in Spagna si produrrà un cambio di situazione climatica e passerà dal clima mediterraneo a quello steppico nella penisola e alle isole Baleari”, dove la siccità “da sporadica diventerà strutturale”, ha affermato il Professore Josep Roca Cladera, dell’equipe della UPC, citato dall’agenzia EFE. “In proiezioni precedenti, era stato rilevato un cambio di tendenza verso un clima più secco, ma la novità dello studio è che si prevede un cambio radicale“, precisa l’esperto.
Il clima steppico si caratterizza per una evapotraspirazione superiore alla quantità di precipitazioni che, nel complesso, risultano molto scarse.
Lo studio analizza l’evoluzione delle temperature e precipitazioni in tutta la Spagna dal 1973 al 2022 e fa previsioni del clima della penisola e delle isole Baleari fino al 2050, sulla base delle informazioni fornite dall’Agenzia statale di Meteorologia spagnola (AEMET) e del servizio climatico Copernicus. La conclusione è che “il cambiamento climatico sta provocando una chiara tendenza alla riduzione delle precipitazioni“, già registrata fra il 1973 e il 2022 e che, se continuerà, comporterà nel 2050 una diminuzione delle piogge fra il 14% e il 20% nella Penisola iberica e alle Baleari. Parametri che, secondo gli studiosi, comporteranno “un cambio del clima molto profondo”, che non solo passerà da mediterraneo a steppico, ma il 40% del territorio spagnolo diventerà addirittura desertico.