In un recente intervento, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lanciato un avvertimento diretto agli Stati Uniti riguardo alle cosiddette “linee rosse” della Russia, sottolineando la serietà con cui Mosca considera le sue preoccupazioni di sicurezza. L’occasione per queste dichiarazioni è arrivata in risposta ai report secondo cui gli Stati Uniti sarebbero vicini a un accordo per fornire missili da crociera JASSM a lungo raggio all’Ucraina, una misura che, se attuata, potrebbe potenzialmente colpire obiettivi profondi all’interno della Russia.
Le dichiarazioni di Lavrov
Durante un’intervista televisiva a Mosca, Lavrov ha enfatizzato che l’approccio degli Stati Uniti potrebbe avere conseguenze gravi. “Non sarò sorpreso da nulla: gli americani hanno già varcato la soglia che si erano prefissati. Vengono istigati e Zelenskiy ovviamente lo vede e ne approfitta“, ha dichiarato il ministro, riferendosi all’influenza che Washington potrebbe avere sulle azioni dell’Ucraina.
L’avvertimento di Lavrov è chiaro e diretto: “Ma dovrebbero capire: stanno scherzando sulle nostre linee rosse qui. Non dovrebbero scherzare sulle nostre linee rosse“. Questa dichiarazione arriva in un contesto di crescente tensione tra Mosca e Occidente, con gli Stati Uniti e i loro alleati che continuano a fornire supporto militare all’Ucraina, inclusi carri armati, missili avanzati e caccia F-16.
Il presidente Vladimir Putin ha più volte avvertito l’Occidente riguardo alle conseguenze di una possibile escalation del conflitto in Ucraina, sottolineando che la Russia possiede il più grande arsenale di armi nucleari del mondo. Nonostante tali avvertimenti, alcuni politici occidentali ritengono che la retorica nucleare di Putin sia un bluff, spingendo per un maggiore supporto all’Ucraina per contrastare l’aggressione russa.
Lavrov ha criticato l’idea che le conseguenze di una guerra ampliata ricadrebbero principalmente sull’Europa, affermando che gli Stati Uniti stanno erroneamente sottovalutando i rischi. “Hanno la convinzione genetica che nessuno li toccherà“, ha detto Lavrov, sostenendo che tale convinzione ha minato i principi di deterrenza reciproca che hanno caratterizzato la stabilità strategica tra Mosca e Washington sin dai tempi della Guerra Fredda.
Il ministro degli Esteri russo ha anche fatto riferimento alle dichiarazioni del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, che a giugno aveva affermato che Washington non cercava una “Terza Guerra Mondiale“. Secondo Kirby, una forte escalation in Ucraina potrebbe avere “conseguenze disastrose, potenzialmente, in tutto il continente europeo” e non sarebbe favorevole agli interessi statunitensi.
In risposta alle crescenti tensioni, il Cremlino ha annunciato che sta rivedendo la sua dottrina nucleare in risposta alle percepite minacce derivanti dall’intensificarsi della guerra in Ucraina e dalle azioni degli Stati Uniti e dei loro alleati. Tuttavia, i dettagli su come e quando queste modifiche entreranno in vigore non sono ancora stati chiariti.
Con il crescente rischio di escalation e le dichiarazioni incrociate tra le due superpotenze, la situazione continua ad essere estremamente delicata, con potenziali implicazioni globali significative.