Continua a salire il bilancio delle vittime causato dal ciclone Boris nell’Europa centrale, mentre il ritiro delle acque rivela l’enorme portata delle distruzioni causate dalle piogge record. Il Ministro degli Interni ceco Vit Rakusan ha dichiarato che il bilancio dei morti è salito a 5 nel nord-est della Repubblica Ceca, mentre otto persone risultano ancora disperse. Le autorità hanno segnalato anche 7 morti in Polonia, 7 Romania e 5 in Austria. Il bilancio totale sale, dunque, a 24 vittime.
Le autorità di tutta la regione colpita hanno dispiegato i loro eserciti nelle aree devastate. Nelle due regioni più colpite nel nord-est della Repubblica Ceca le truppe si sono unite ai Vigili del Fuoco e ad altri funzionari di emergenza per aiutare i residenti nelle operazioni di pulizia e recupero. Gli elicotteri dell’esercito sono stati utilizzati per distribuire aiuti umanitari, mentre i soldati stanno costruendo ponti temporanei dopo che molti sono stati distrutti dalle inondazioni. Circa 400 persone sono rimaste nei centri di evacuazione nel capoluogo regionale ceco di Ostrava e non possono ancora tornare a casa.
Nel sud-ovest del Paese, vicino al confine con l’Austria, il livello dell’acqua del fiume Luznice ha raggiunto un livello estremo, ma l’evacuazione di 1.000 persone nella città di Veseli nad Luznici non è stata necessaria per il momento.
Sale il Danubio a Budapest: case e ristoranti inondati
In Ungheria, le acque del Danubio hanno continuato a salire a causa delle precipitazioni e le autorità hanno chiuso strade, stazioni ferroviarie e traghetti lungo il fiume. Il Danubio si è innalzato di quasi un metro in 24 ore e questa mattina era a 771 centimetri, avvicinandosi al record di 891 centimetri stabilito durante una grande inondazione nel 2013.
Nella capitale, Budapest, l’acqua si è riversata sulle banchine inferiori della città e ha minacciato di raggiungere i tram e le linee della metropolitana. Alcuni servizi di trasporto sono stati sospesi.
Più a monte, in una regione nota come l’Ansa del Danubio, case e ristoranti vicino alle sponde del fiume sono stati inondati mentre funzionari e volontari continuavano a posizionare sacchi di sabbia per rinforzare gli argini. Quasi 6.000 professionisti, tra cui membri dell’autorità idrica e dell’esercito ungherese, sono stati mobilitati per assistere i preparativi per le inondazioni, ha affermato il Primo Ministro Viktor Orban in una conferenza stampa questa mattina. Anche i detenuti delle carceri sono stati mobilitati per aiutare a riempire i sacchi di sabbia, ha aggiunto Orban.