Piantare patate su Marte: un viaggio negli orti extraterrestri

Con questo saggio, De Pascale ci invita a esplorare le possibilità future della coltivazione nello spazio
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Un recente saggio di Stefania De Pascale, dal titolo Piantare patate su Marte (Aboca, pp. 160, Euro 19.50), ci offre uno sguardo sul futuro oltre il nostro pianeta. La narrativa di fantascienza, come il film The Martian, in cui Matt Damon interpreta un astronauta che riesce a sopravvivere su Marte piantando patate, potrebbe sembrare lontana dalla realtà. Tuttavia, la scienza ci dimostra che le piante possono effettivamente crescere nello spazio.

Il saggio di De Pascale

De Pascale, esperta riconosciuta a livello internazionale e docente di orticoltura e floricoltura all’Università Federico II di Napoli, sottolinea come gli orti extraterrestri siano ben più di semplici fantasie. “Gli esperimenti sulle coltivazioni oltre i confini della Terra hanno una storia consolidata“, spiega. Tra le missioni più significative si annoverano quelle americane Skylab, la prima stazione spaziale statunitense, dove “gli astronauti a bordo dello Skylab riuscirono a far crescere con successo piante come lattuga e ravanelli, dimostrando che era davvero possibile coltivare nell’ambiente di microgravità dello spazio“.

Le coltivazioni nello spazio devono avvenire in “camere di crescita” che necessitano di risorse minime in termini di energia, volume e tempo/equipaggio. Questi spazi sono comunemente chiamati “salad machines“. Finora, sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sono state coltivate diverse piante, tra cui “pomodori nani, cereali, cavoli, barbabietole, ravanelli e la zinnia, una pianta ornamentale“.

Un aspetto cruciale è la gestione dell’acqua, che “non rimane sul fondo di un contenitore, non si può versare e, se spruzzata, forma goccioline che si urtano e si aggregano, formando nel tempo gocce sempre più grandi che rimangono sospese nell’aria“. Per questo motivo, sono necessari “sistemi di irrigazione appositamente progettati“.

Il clima rappresenta un altro ostacolo: ad esempio, “germogli di cotone sono nati sulla Luna, grazie al lavoro di un gruppo di scienziati cinesi dell’Università di Chongqing. Le piantine, però, sono morte dopo 213 ore, a causa del gelo, non hanno resistito ai -52 gradi della notte“.

Per raggiungere Marte, il viaggio richiede circa 470 giorni, tra andata e ritorno. Lo scrittore Isaac Asimov aveva già immaginato colonie nello spazio; ma accadrà veramente? Su questo tema, De Pascale riflette: “Al momento, è molto difficile per me prevedere quando avverrà la colonizzazione dello spazio. Mi auguro comunque che, quando sarà, per l’umanità rappresenti una scelta e non, come qualcuno profetizza, una necessità perché avremo esaurito le risorse naturali del nostro pianeta“.

Con questo saggio, De Pascale ci invita a esplorare le possibilità future della coltivazione nello spazio, aprendo a interrogativi affascinanti sulle prospettive della vita al di là della Terra.

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