Arpa Piemonte ha pubblicato un rapporto sulla violenta ondata di maltempo che il 4 e 5 settembre si è abbattuta sulla regione, provocando esondazioni e danni. “Una circolazione depressionaria centrata sulle Isole britanniche si è mossa verso sud durante la giornata del 4 settembre 2024, facendo il suo ingresso sul Mediterraneo occidentale e causando condizioni di tempo instabile sui settori montani piemontesi. Nella notte tra il 4 e il 5 settembre, le correnti atmosferiche, di scirocco in quota e da est-sudest negli strati medio-bassi, hanno subito un deciso rinforzo e, interagendo con l’orografia piemontese, hanno causato tempo diffusamente perturbato, con rovesci temporaleschi localmente molto forti e cumulate areali di precipitazione significative, soprattutto a ridosso delle vallate occidentali e nordoccidentali piemontesi. I fenomeni si sono quindi attenuati nel corso del pomeriggio fino ad esaurirsi in tarda serata”, si legge nel rapporto.
“Le precipitazioni più abbondanti nelle due giornate di evento, si sono verificate nel Torinese, con valori cumulati localmente superiori a 200mm nelle vallate occidentali. In queste aree, alcune stazioni pluviometriche hanno registrato, per diverse durate, valori massimi con tempi di ritorno superiori a 200 anni, ovvero un evento classificabile come raro. A nord della regione, nel Verbano, Biellese e nell’alto Vercellese, sono stati osservati 150-160mm totali, mentre altrove gli apporti pluviometrici sono stati più contenuti, scarsi sulle pianure al confine con la Lombardia”, spiegano gli esperti di Arpa Piemonte.
Piene e dissesti
“In conseguenza delle abbondanti precipitazioni, i primi incrementi significativi del reticolo fluviale sono stati registrati nella mattina del 5 settembre per i corsi d’acqua montani e pedemontani occidentali e nordoccidentali, con numerosi superamenti delle soglie di pericolo ed in alcuni casi anche con il superamento del livello di pericolo. Le prime risposte hanno riguardato i torrenti Chisone e Pellice. Deflussi importanti hanno interessato anche le Valli di Lanzo e della Valle Orco con piene della Stura di Lanzo, dell’Orco e dei principali affluenti. Nel Piemonte settentrionale, osservate le piene in particolare del torrente Anza e del fiume Sesia”, riporta Arpa Piemonte.
“Le piene che hanno interessato nella mattina di giovedì 5 gli affluenti torinesi, in sinistra idrografica, del fiume Po hanno determinato nel pomeriggio un incremento rilevante dei livelli del Po in alcune sezioni a valle di Torino. La piena ha raggiunto in serata il colmo a San Sebastiano (TO) e a Crescentino (VC), con valori coincidenti con il livello di guardia; i livelli sono diminuiti nella notte. Nelle sezioni più a valle, invece, gli incrementi del Po sono stati contenuti e i livelli si sono mantenuti ampiamente al di sotto della soglia di guardia”, si legge ancora.
“L’evento idro-meteorologico avverso ha provocato l’attivazione di diversi dissesti in regione. La provincia di Torino è stata quella più colpita, dove si segnalano smottamenti, colate detritiche e disagi alle vie di comunicazione per interruzione di strade e ponti, in particolare in Val Chisone, Valle di Susa, Val Cenischia e Valli di Lanzo”, evidenziano gli esperti di Arpa Piemonte.
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