Un gruppo di archeologi ha recentemente fatto un’eccezionale scoperta in Polonia: una sepoltura medievale insolita, che dimostra l’adozione di misure “anti-vampiro” nei confronti di due ragazzi, ritenuti sospetti di nutrirsi di sangue umano. La scoperta è avvenuta vicino a Go’ra Chemska, un’altura nei pressi di Koszalin, nella Polonia nordoccidentale. La notizia è stata divulgata in un post su Facebook dal Conservatore provinciale dei monumenti di Lublino.
La tomba dei ragazzi “vampiro”
Gli scheletri dei due ragazzi “vampiro” sono stati rinvenuti sepolti in fosse senza bare, adagiati sulla schiena con i teschi rivolti a ovest. La datazione, basata sugli strati di terreno e sui frammenti di ceramica associati, risale al XII Secolo. Le sepolture sono state trovate in un’area non correlata ai cimiteri noti di Chemska, suggerendo che questi sepolcri fossero situati lontano da terra consacrata.
La scoperta più sorprendente è la presenza di una sepoltura con caratteristiche di una sepoltura “anti-vampiro”. Questo tipo di sepoltura rientra nella categoria delle tombe “del ritorno”, una pratica comune in diverse culture del folklore, che teme che i defunti possano tornare dalla morte come spiriti o cadaveri rianimati, potenzialmente per terrorizzare i vivi.
Tombe di questo tipo, risalenti a migliaia di anni fa, sono state rinvenute in varie località d’Europa e mostrano precauzioni per evitare la resurrezione del defunto. Tra le misure adottate ci sono il posizionamento di grosse pietre sulle gambe del morto o la perforazione del corpo con una lancia per fissarlo al suolo. Nel caso specifico di uno dei resti trovati recentemente in Polonia, la testa del bambino sembra essere stata rimossa dal busto. Inoltre, il teschio era adagiato a faccia in giù nella cavità sepolcrale e sul torso del defunto erano state poste delle pietre. La sepoltura era probabilmente segnalata da due pilastri, come indicano i buchi lasciati dai pali.