Il 10 ottobre 1967 entra in vigore il Trattato sullo Spazio extra-atmosferico

Oggi il trattato rimane uno dei pilastri del diritto spaziale internazionale
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Il 10 ottobre 1967 è una data storica per l’esplorazione spaziale e la cooperazione internazionale. In quel giorno entrò ufficialmente in vigore il Trattato sullo Spazio extra-atmosferico, un accordo multilaterale promosso dalle Nazioni Unite, firmato inizialmente da Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito, e in seguito sottoscritto da numerosi altri Paesi.

Il trattato, formalmente noto come Trattato sui principi che governano le attività degli Stati nell’esplorazione e nell’uso dello Spazio extra-atmosferico, inclusa la Luna e altri corpi celesti, stabilisce le regole per l’uso pacifico dello Spazio. Proibisce il posizionamento di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa nello spazio, vieta la rivendicazione di sovranità su corpi celesti come la Luna, e promuove la cooperazione internazionale nella ricerca spaziale.

L’accordo rappresentò un baluardo di pace nel contesto della Guerra Fredda, imponendo il principio secondo cui lo Spazio è “provincia di tutta l’umanità”, riservato all’esplorazione pacifica e al beneficio comune. Oggi il trattato rimane uno dei pilastri del diritto spaziale internazionale, garantendo che l’umanità continui a esplorare l’ultima frontiera in maniera responsabile e collaborativa.

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