Alluvione a Valencia, esperto CNR: “violenza simile mai vista in 100 anni”

"Questi eventi meteo sono tanto più violenti quanto più forte è il contrasto termico"
  • alluvione spagna valencia
    Foto Ansa
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MeteoWeb

Si è aggravato ancora il bilancio dell’alluvione che ha colpito la provincia di Valencia, in Spagna: secondo gli ultimi dati forniti dal Centro di coordinamento delle emergenze della Generalitat valenciana, i morti sono 62. Le stesse fonti hanno precisato che si tratta di un dato provvisorio, nel quadro del bilancio fatto con le informazioni ricevute dai diversi organismi e forze di sicurezza e di emergenza.

I colleghi climatologi spagnoli mi dicono che fenomeni meteo come quelli di Valencia ci sono già stati, ma una violenza simile non si era mai vista in cent’anni. Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi sono diventati più frequenti. Ma siamo sicuri che sono diventati più violenti“: è quanto ha dichiarato all’ANSA il fisico del clima del CNR Antonello Pasini. “L’alluvione su Valencia è stata dovuta a quella che chiamiamo una ‘goccia fredda’: una depressione con aria fredda all’interno, che si stacca dal flusso delle correnti d’aria che vanno da ovest verso est e scende alla latitudine della Spagna. Non è un fenomeno rarissimo, ma con il riscaldamento globale diventa più intenso“.

Questi eventi meteo sono tanto più violenti quanto più forte è il contrasto termico. A causa del cambiamento climatico, sul Mediterraneo l’anticiclone delle Azzorre (quello di cui parlava il colonnello Bernacca) viene sostituito dagli anticicloni africani, molto più caldi. L’evaporazione fornisce all’atmosfera più vapore acqueo, che sono i mattoni che costituiscono le nubi. E l’acqua del mare più calda fornisce più energia all’atmosfera. Questo vapore e questa energia alla fine vengono scaricati violentemente, con pioggia e vento,” ha proseguito Pasini. “L’Andalusia è un territorio abitualmente secco, non preparato alle forti piogge. Quest’estate in Spagna c’è stata una forte siccità. E sui terreni asciutti, la pioggia non viene assorbita,” ha concluso l’esperto del CNR.

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