Cerere: un antico oceano ghiacciato svela i segreti di un mondo unico

"Cerere è una grande sfera, del diametro di 950 km o giù di lì, e ha caratteristiche superficiali come crateri, vulcani e frane"
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Cerere, il pianeta nano più grande della fascia degli asteroidi, sta attirando l’attenzione della comunità scientifica grazie a nuove ricerche che suggeriscono una storia geologica e atmosferica molto più complessa di quanto precedentemente immaginato. Grazie ai dati forniti dalla missione Dawn della NASA, gli scienziati hanno iniziato a dipingere un quadro più dettagliato di questo corpo celeste, rivelando che Cerere potrebbe essere stato un “mondo oceanico” in passato. La recente ricerca propone una crosta composta per il 90% da ghiaccio, che si riduce a zero a profondità di 117 km, confermando la presenza di un antico oceano ghiacciato ricco di impurità.

La Missione Dawn

Cerere è l’unico pianeta nano ad essere stato orbitato da un veicolo spaziale. La missione Dawn, lanciata nel 2007, ha raccolto dati essenziali che hanno permesso di studiare la struttura interna, la composizione e l’evoluzione di Cerere. Tuttavia, i risultati iniziali sono stati poco conclusivi. Le recenti scoperte, però, suggeriscono che la struttura della crosta di Cerere potrebbe derivare da un oceano ghiacciato che, nel corso del tempo, si è arricchito di materiali impuri mentre si solidificava dall’alto verso il basso.

Caratteristiche fisiche e geologiche

Mike Sori, ricercatore della Purdue University, ha commentato la peculiarità di Cerere, affermando: “Cerere è una grande sfera, del diametro di 950 km o giù di lì, e ha caratteristiche superficiali come crateri, vulcani e frane“. Questa descrizione mette in evidenza l’unicità di Cerere rispetto ad altri corpi celesti, spesso considerati solo come piccoli asteroidi grumosi. La presenza di ghiaccio d’acqua vicino alla superficie, che diminuisce gradualmente con la profondità, porta a riconsiderare le precedenti ipotesi secondo cui Cerere fosse un corpo relativamente secco.

Sori ha dichiarato: “Pensiamo che ci sia un sacco di ghiaccio d’acqua vicino alla superficie di Cerere, e che diventi gradualmente meno ghiacciato man mano che si va sempre più in profondità“. Questa scoperta contraddice le teorie precedenti, secondo cui Cerere era composto per meno del 30% di ghiaccio. Il team di ricerca ora suggerisce che il ghiaccio potrebbe costituire fino al 90% della superficie.

Un oceano ghiacciato e fangoso

La ricerca ha portato a una nuova interpretazione dell’evoluzione di Cerere. “La nostra interpretazione di tutto questo è che Cerere era un mondo oceanico come Europa, una delle lune di Giove, ma con un oceano sporco e fangoso,” ha affermato Sori. Quando questo oceano si è congelato, ha creato una crosta ghiacciata intrisa di materiale roccioso, dando vita a un paesaggio geologico unico.

Ian Pamerleau, dottorando della Purdue University, ha descritto il processo di rilassamento dei crateri nel corso di miliardi di anni, evidenziando che “anche i solidi scorrono su lunghe scale temporali e il ghiaccio scorre più facilmente della roccia“. La ricerca ha utilizzato simulazioni al computer per modellare come i crateri su Cerere potrebbero subire deformazioni nel tempo. “I crateri hanno ciotole profonde che producono sollecitazioni elevate che poi si rilassano in uno stato di stress inferiore, risultando in una ciotola meno profonda attraverso il flusso allo stato solido,” ha spiegato Pamerleau.

Implicazioni delle nuove scoperte

Le simulazioni condotte dai ricercatori hanno rivelato che una crosta graduatoria con un alto contenuto di ghiaccio vicino alla superficie, che degrada verso ghiaccio inferiore con la profondità, è il modo migliore per spiegare l’assenza di rilassamento dei crateri osservata da Dawn. “Pertanto, potremmo ottenere un Cerere ricco di ghiaccio che corrisponde ancora alla mancanza osservata di rilassamento del cratere,” hanno affermato gli scienziati.

La scoperta di Cerere come un mondo oceanico ghiacciato ha conseguenze significative per la nostra comprensione del Sistema Solare. Sori ha affermato: “Per me la parte eccitante di tutto questo, se abbiamo ragione, è che abbiamo un mondo oceanico ghiacciato abbastanza vicino alla Terra“. Cerere potrebbe quindi fungere da prezioso punto di riferimento per lo studio delle lune ghiacciate del Sistema Solare esterno, come Europa e Encelado.

Cerere rappresenta un’opportunità unica per la ricerca spaziale, essendo considerato “il mondo ghiacciato più accessibile dell’Universo“. Le caratteristiche luminose sulla superficie di Cerere sono considerate i resti dell’oceano fangoso, ora in gran parte congelati, che sono stati eruttati sulla superficie. “Quindi abbiamo un posto dove raccogliere campioni dall’oceano di un antico mondo oceanico in cui non è troppo difficile inviare un veicolo spaziale,” ha aggiunto Sori.

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