Attualmente nei Campi Flegrei si registra un sollevamento rallentato. Lo ha detto il Presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, nell’”ANSA Incontra” dedicato ai 25 anni dell’ente, confermando i dati dell’ultimo bollettino di sorveglianza settimanale. “L’anno scorso, per esempio, il sollevamento del suolo era intorno ai 4 centimetri al mese, poi ha rallentato a 2 centimetri e adesso è di 1 centimetro e anche meno. Si tratta però – ha precisato Doglioni – di oscillazioni che non permettono di dire che non ritornerà a salire”.
Per avere dei termini di confronto, negli anni ’80 la velocità di risalita del suolo era anche di 9 centimetri al mese e nell’ultima eruzione, avvenuta nel 1538, il suolo si è alzato di oltre 14 metri.
“Al momento la situazione è sotto osservazione” e il vulcano si trova “in una fase di instabilità che continuiamo a monitorare“, ha aggiunto il Presidente dell’INGV. La sismicità, ha aggiunto, è direttamente collegata al grado di sollevamento del suolo. “I Campi Flegrei sono il vulcano più monitorato al mondo. Abbiamo tantissime stazioni sismiche, accelerometriche, geodetiche e biochimiche, monitoriamo ogni secondo quello che succede in quell’area“, ha concluso Doglioni.