Una vasta area di bassa pressione, proveniente dall’Atlantico, sta avanzando verso est, raggiungendo il Mediterraneo e introducendo un sistema complesso di perturbazioni nei giorni a venire. Le aree montuose saranno soggette a intensi fenomeni di “sollevamento orografico“, che porteranno a precipitazioni copiose. Questo fenomeno si verifica quando l’aria umida, spinta dai venti, è obbligata a sollevarsi sui rilievi montuosi: qui, raffreddandosi, condensa e provoca piogge o nevicate. Al contrario, il versante adriatico subirà un fenomeno noto come “ombra pluviometrica”, caratterizzato da precipitazioni deboli, poiché le montagne fungono da barriera che impedisce l’avanzare delle masse umide.
Il fenomeno dell’ombra pluviometrica gioca un ruolo cruciale nella diversificazione del clima tra i versanti tirrenico e adriatico dell’Italia. La catena appenninica, che si estende lungo la penisola, crea infatti condizioni climatiche differenti tra i due versanti, intercettando le masse d’aria cariche di umidità provenienti dall’Atlantico e dal Mar Tirreno. Sul versante occidentale, l’aria umida è costretta a risalire i rilievi appenninici, raffreddandosi e causando una maggiore frequenza di piogge abbondanti. Ciò rende le regioni tirreniche tipicamente più umide e piovose, con precipitazioni distribuite in modo consistente durante tutto l’anno.
In contrapposizione, l’aria che attraversa l’Appennino e discende verso il versante adriatico subisce un riscaldamento e perde gran parte dell’umidità, determinando una significativa riduzione delle piogge. Questo fenomeno, noto come ombra pluviometrica, rende le regioni adriatiche più secche, soprattutto nelle zone limitrofe all’Appennino, in particolare nei mesi freddi. La protezione fornita dai monti blocca l’arrivo di perturbazioni rilevanti su queste aree.
La netta differenza climatica tra i due versanti influenza profondamente la vegetazione, le attività agricole e lo sviluppo economico, contribuendo a creare un paesaggio italiano variopinto e diversificato.