“I camionisti no, non pagheranno il conto della manovra. Parola di Giancarlo Giorgetti. Ma l’eccezione non scalfisce la regola aurea che proprio il ministro dell’Economia ha elevato ad etichetta della legge di bilancio da 24 miliardi che sta provando a tirare su con gran fatica. E quindi, per usare le parole dello stesso titolare del Tesoro, sacrifici per tutti. L’importo preciso sarà definito a fine mese, quando il Dipartimento delle Finanze del Mef conoscerà l’incasso del concordato preventivo biennale, l’accordo tra le partite Iva e l’Agenzia delle Entrate che congela le tasse e i controlli per due anni. Più alto sarà il gettito, anche di altre “maggiori entrate” che non sono state ancora rese note, e minore sarà il contenimento della spesa pubblica.
Tasse e tagli: le risorse da recuperare ammontano in tutto a 15 miliardi. Sulla casa: su le rendite catastali delle abitazioni che hanno usufruito del Superbonus. E quindi Imu più salata sulle seconde case. Prime, seconde o terze: bonus ridotti per le ristrutturazioni e quindi costi più elevati per i proprietari”, si legge su La Repubblica.
Accise sul gasolio e tasse per imprenditori
“Ma i cittadini dovranno pagare il conto della manovra anche dal benzinaio: le accise sul gasolio aumenteranno di un centesimo all’anno, nei prossimi cinque. E poi ci sono i profitti di banche e aziende. Guai a chiamarli “extra”, raccomanda il governo. Ma la precisazione non salva banchieri e imprenditori da un aumento delle tasse: su l’Irap per gli istituti di credito. E un’addizionale Ires, l’imposta sui redditi delle società”, continua il giornale.