Il 16 ottobre 1793 è delle date più drammatiche della Rivoluzione Francese: Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, veniva condannata alla ghigliottina dopo un processo breve e sommario. Maria Antonietta, nata arciduchessa d’Austria nel 1755 e andata in sposa al futuro Luigi XVI a soli 14 anni, ha rappresentato per decenni il simbolo stesso della monarchia francese.
La sua condanna fu il culmine di anni di tensioni sociali e politiche che culminarono nella Rivoluzione del 1789. Già odiata da gran parte della popolazione per il suo stile di vita sfarzoso e le sue presunte interferenze negli affari di governo, la regina fu accusata di tradimento, cospirazione contro la repubblica e di mantenere legami con i nemici della Francia, in particolare con l’Austria, suo Paese d’origine.
Durante il processo, Maria Antonietta si difese con dignità, ma le accuse erano ormai troppo gravi e l’esito già deciso. Il 16 ottobre 1793, all’età di 37 anni, fu condotta alla ghigliottina. Indossava un semplice abito bianco e i capelli, un tempo simbolo della sua vanità regale, erano stati tagliati. Salì sul patibolo con coraggio, secondo molti testimoni dell’epoca. Le sue ultime parole, secondo la leggenda, furono rivolte al boia: “Perdonatemi, signore, non l’ho fatto apposta“, dopo avergli involontariamente pestato il piede.
La morte di Maria Antonietta segnò la fine di un’epoca, sancendo definitivamente la caduta della monarchia e l’avanzata della Repubblica. Il suo ricordo è rimasto divisivo: per alcuni, una regina tirannica, per altri, una vittima delle circostanze storiche.