La lotta del Club Alpino Italiano, di Legambiente, Lipu e WWF contro la costruzione dell’osservatorio economico su Monte Mufara continua con vigore. Le associazioni ambientaliste hanno recentemente inviato una diffida alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, all’ente Parco delle Madonie, al Comune di Petralia Sottana, al Genio civile di Palermo e all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, richiedendo la sospensione dei lavori che sono stati ripresi da qualche giorno per la realizzazione dell’opera.
Questa azione è stata intrapresa in seguito all’ordinanza del Tar Sicilia del 24 settembre scorso, che ha respinto il ricorso delle associazioni per “meri aspetti procedurali” e “non ha quindi esaminato in alcun modo i numerosi profili di illegittimità sollevati“, come evidenziano i rappresentanti del Club Alpino Italiano, Legambiente, Lipu e WWF. Le associazioni sottolineano che “l’opera è soggetta ai vincoli di tutela ambientale e paesaggistici ordinari e non beneficia del regime derogatorio discendente dalla norma nazionale entrata in vigore nell’agosto 2023“.
Inoltre, il cartello delle associazioni ricorda che “su Monte Mufara vige, tra gli altri, un vincolo di inedificabilità assoluta, da cui è scaturita la declaratoria di improcedibilità del progetto da parte della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Palermo lo scorso 9 agosto 2022, vincolo non considerato nell’istruttoria del progetto“. Una diffida simile è stata inviata anche al dipartimento Sviluppo rurale della Regione siciliana e al Comune di Petralia Sottana, in quanto enti proprietari delle aree demaniali forestali e comunali soggette a vincolo di inedificabilità assoluta e coinvolte nei lavori in corso.
Infine, le associazioni hanno richiesto anche alla Procura di Termini Imerese e al Centro anticrimine natura di Palermo dei carabinieri forestali di accertare “violazioni alle disposizioni sulla protezione dei beni paesaggistici, alle norme urbanistico-edilizie e a quelle sulla tutela dei parchi e delle bellezze naturali“.