Il dibattito sul nucleare e l’obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2040 rappresentano due punti di tensione fondamentali per i Paesi dell’Unione Europea, che devono ancora trovare un accordo in vista delle conclusioni da adottare lunedì durante il Consiglio Ue Ambiente. Queste conclusioni riguardano la COP29, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà dall’11 al 22 novembre a Baku, in Azerbaigian. All’ordine del giorno ci sono le conclusioni sul mandato dell’UE, ma quattro paragrafi rimangono ancora da definire.
La questione centrale è il ruolo dell’energia nucleare: è necessario stabilire se e come includerla tra le fonti energetiche menzionate. Secondo una fonte diplomatica, esiste un gruppo di Paesi favorevoli a questa inclusione, sottolineando l’importanza di un confronto a livello ministeriale. Un altro aspetto critico riguarda l’inserimento di un riferimento agli obiettivi climatici intermedi per il 2040. Un gruppo di Paesi “ambiziosi” vorrebbe che il mandato negoziale includesse una riduzione delle emissioni del 90% rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia, altri considerano questa proposta “prematura”, in attesa di un documento formale dalla Commissione europea, che a febbraio ha presentato una comunicazione non vincolante.