Oggi, durante il 75° Congresso Astronautico Internazionale (IAC) in corso a Milano, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha firmato l’estensione dei contratti con Argotec e Thales Alenia Space Italia (TASI) per la produzione del secondo lotto di satelliti IRIDE – una costellazione di satelliti destinati all’Osservazione della Terra progettata per monitorare i cambiamenti ambientali e supportare i servizi critici in Italia, la quale verrà attivata in futuro.
I contratti sono stati firmati da Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, Giampiero di Paolo, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia e David Avino, fondatore e Amministratore Delegato di Argotec.
Argotec fornirà 15 satelliti, mentre TASI contribuirà con sei satelliti NIMBUS Synthetic Aperture Radar, con un valore combinato dei due contratti superiore a 140 milioni di euro.
Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, ha dichiarato: “sono estremamente soddisfatta della firma dei contratti con Argotec e Thales Alenia Space Italia, che rappresentano un ulteriore passo avanti nello sviluppo della costellazione italiana IRIDE. Grazie alla sinergia tra l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana, il programma sta procedendo secondo i piani. Il 2025 sarà un anno cruciale per il completamento dello sviluppo del programma e il lancio in orbita dei primi satelliti IRIDE”.
Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha commentato: “i contratti relativi alla costellazione satellitare IRIDE, firmati durante il Congresso Astronautico Internazionale, sono di fondamentale importanza, per la loro rilevanza nel completamento di questa iniziativa. IRIDE rappresenta indubbiamente un asset cruciale per l’Italia, in grado di offrire vantaggi straordinari che saranno impiegati nei settori dell’osservazione della Terra, della gestione delle risorse e della sostenibilità del nostro pianeta – tutti temi che sono al centro di questa edizione italiana dell’IAC. Le firme di oggi segnano anche un passo avanti, all’interno del quadro delineato dal PNRR, che prevede il finanziamento di ESA e ASI per la realizzazione della costellazione”.
L’innovativa costellazione IRIDE sarà dotata di una varietà di strumenti e tecnologie di rilevamento, che vanno dalle immagini radar a microonde ai sensori ottici, offrendo diverse risoluzioni spaziali e operando su diverse gamme di frequenza, diventando un programma spaziale pionieristico nell’osservazione della Terra.
IRIDE fornirà informazioni fondamentali sia per la terra che per il mare, comprese mappe e analisi multi-temporale.
I satelliti forniranno dati preziosi ai ricercatori che studiano l’evoluzione delle condizioni ambientali dell’Italia e supporteranno le autorità pubbliche come la Protezione Civile, aiutandole ad affrontare sfide come il dissesto idrogeologico, gli incendi, la protezione delle coste, il monitoraggio delle infrastrutture critiche, la qualità dell’aria, le condizioni meteorologiche e molto altro.
Argotec al lavoro sui satelliti IRIDE
Si tratta del secondo lotto per Argotec, che, già nel dicembre 2022, era stata la prima a firmare per la consegna dei primi 10 satelliti, ora quasi terminati e pronti ad essere lanciati nei prossimi mesi. Tutti i satelliti verranno realizzati nello SpacePark, una Space Factory alle porte del capoluogo piemontese che sarà tra le più avanzate in Europa e che verrà inaugurata ufficialmente proprio tra pochi giorni, il 18 ottobre. “Siamo estremamente orgogliosi di essere nuovamente in prima linea su questo programma strategico per tutto il settore spazio italiano“, ha affermato l’AD di Argotec, David Avino. “Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere in grado di realizzare, validare e consegnare prodotti di eccellenza in tempi record. La firma di questo secondo contratto è per noi un ulteriore riconoscimento dell’affidabilità e dell’efficienza di Argotec. L’azienda sta continuando a crescere e strutturarsi per incrementare le nostre capacità produttive, grazie al know-how dei nostri ingegneri e alle soluzioni tecnologiche che abbiamo implementato nello SpacePark. Non solo, il programma IRIDE – ha proseguito Avino – è stato un abilitatore per investimenti sul territorio che ammontano a 25 milioni in facilities e oltre 100 nuove assunzioni legate al progetto SpacePark. L’obiettivo per il futuro è quello di portare l’eccellenza Made in Italy nel settore spazio ben oltre i confini nazionali, consolidando la leadership italiana a livello globale“, ha concluso il CEO.
ASI-ESA presentano IRIDE: dati e informazioni per imprese e Pa
Lo spazio come grande centrale di rilevamento a targa italiana per risolvere i problemi della Terra e dare respiro alle imprese. Questo è il progetto IRIDE, definito un sogno da ASI. “È un sogno perché, al contrario dei sistemi ordinari con cui viene osservata la Terra, è una costellazione di costellazioni che ha l’ambizione di poter non solo fornire i dati a all’utente, ma di fornire dei servizi, cioè passare dal dato all’informazione“. A spiegarlo è il responsabile di osservazione della terra e vice direttore ingegneria e tecnologie per l’Agenzia Spaziale Italiana Francesco Longo, protagonista quest’oggi a Milano della presentazione di Iride, uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra che sarà realizzato in Italia su iniziativa del governo grazie alle risorse del PNRR e sarà completato entro il 2026 sotto la gestione dell’ESA e con il supporto dell’ASI.
Si tratta di un sistema end-to-end formato da un insieme di sotto-costellazioni di satelliti Leo (Upstream Segment), dall’infrastruttura operativa a terra (Downstream Segment) e dai servizi destinati alla Pubblica Amministrazione italiana (Service Segment). Basata su una serie di strumenti e tecnologie di rilevamento diverse, la costellazione Iride sarà unica nel suo genere; spazia dall’imaging a microonde (tramite Radar ad Apertura Sintetica, SAR), all’imaging ottico a varie risoluzioni spaziali (dall’alta alla media risoluzione) e in diverse gamme di frequenza, dal pancromatico, al multispettrale, all’iperspettrale, alle bande dell’infrarosso.
“Dobbiamo pensare – osserva Longo – che tutto questo è stato progettato proprio per venire incontro all’utente finale, a colui che non è interessato alla provenienza del dato, perché alla fine il dato viene da satellite o da terra, è interessato all’informazione e alle informazioni di cui noi abbiamo bisogno oggi, che sono quelle del nostro meraviglioso ma fragile Paese, soprattutto per quel che concerne ad esempio le infrastrutture, i terremoti, tutti i possibili movimenti del terreno, ma anche la qualità dell’aria”. In poche parole, il sistema rileverà informazioni che saranno utili nel quotidiano, a dimostrazione che la realtà aerospaziale è molto più vicina ai nostri problemi di ogni giorno, più di quel che si pensi.
La tecnologia applicata, come spiega Longo, è fatta con un concetto plug and play, e l’idea “è quella di aggiungere, di aumentare anche in cooperazione internazionale ulteriori asset che possono essere inseriti”. Uno degli obiettivi è insomma quello di “riuscire a realizzare dei servizi a beneficio del cittadino, quindi della pubblica amministrazione, ma anche un fortissimo risvolto commerciale e manifatturiero, perché tutti gli asset che sono stati realizzati nell’ambito di Iride, quindi a partire dai satelliti, ma anche il sistema di terra per il controllo dei satelliti, l’archiviazione, la gestione della costellazione, lo sviluppo di tutta la parte dei servizi, quei famosi otto grandi servizi che devono servire alla pubblica amministrazione per essere al passo con i tempi, è interamente realizzato in Italia”.
Quindi “siamo andati a dare un’opportunità a quelle piccolissime medie, piccolissime imprese – prosegue il vicedirettore ASI Longo – ad esempio le start-up, che grazie a IRIDE hanno una speranza di poter emergere, di poter crescere”. Dallo spazio all’industria, alla velocità della luce, avendo a disposizione un ventaglio in più di informazioni. Questo perché, come sottolinea ancora Longo, “il mondo di oggi è molto competitivo e in questo caso l’occasione, l’opportunità del Programma nazionale di ripresa e resilienza è proprio andare incontro, supportare quelle che sono le attività di queste imprese, sia grandi che piccole”.
Il tentativo è quello “di andare a risvegliare tutti gli attori del panorama manufatturiero ed economico nazionale“, dopodiché “un secondo passo che dobbiamo vedere è quello del coinvolgimento dei privati, cioè il problema della sostenibilità di questa costellazione“. Infatti per ASI, l’ostacolo può essere “quello della gestione e del coinvolgimento dell’impresa privata che sfrutti, possa sfruttare a pieno le enormi capacità che ha questa costellazione, e in un’ottica di ripartizione delle risorse la parte istituzionale sicuramente raccoglierà quelle che sono le sue capacità, incluse quelle ancora inespresse”.