“L’Italia? È l’unico Paese a operare a 360 gradi nel settore“. Così il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, alla conferenza stampa di presentazione del 14° International Meeting dell’International Astronautical Federation (IAF) in corso alla Pirelli Tower di Milano. “Ora ci stiamo concentrando sui lanciatori – ha sottolineato – sul programma Vega-Ariane per poi arrivare ad un accesso autonomo dell’Europa e poi a tutto quello che riguarda l’osservazione della Terra, anche ai fini del contrasto al cambiamento climatico”.
“Nel complesso, il governo italiano ha allocato in progetti spaziali 7,3 miliardi di euro da qui al 2026“. Le risorse afferiscono a “programmi dell’Agenzia Spaziale Europea, programmi dell’Agenzia Spaziale Italiana, risorse del PNRR europeo e risorse nazionali”, ha sottolineato Urso. Questi stanziamenti “ci fanno capire qual è l’impegno del nostro Paese su cui ovviamente le nostre imprese fanno particolarmente affidamento”. Il Ministro ha rilevato come il comparto aerospazio e quello farmaceutico siano “i due settori nei quali maggiormente si sviluppa la nostra economia“. Nell’aerospazio, ha aggiunto Urso, “possiamo mettere in campo grandi imprese e piccole e medie imprese” che fanno capo a 23 distretti industriali presenti in tutta Italia, da Lombardia e Veneto fino a Campania e Puglia.
Spazio, Urso: “nella legge quadro appalti per pmi e regole su assicurazioni”
Nella legge quadro “che inizierà il suo iter parlamentare martedì e che dovrà essere approvata entro l’anno perché le risorse sono state stanziate nella finanziaria scorsa, è previsto ci siano assegnati in via preferenziale una riserva di appalti per le pmi della space economy, oltre a regole dal punto di vista assicurativo per soggetti italiani che operano dall’Italia e dall’estero“, ha affermato Urso.
“Politica spaziale parte integrante nel Piano Mattei per l’Africa”
“La politica spaziale è parte integrante del Piano Mattei per l’Africa. Recentemente sono stato in Kenya, nella nostra base di Malindi. L’avventura spaziale italiana dell’Africa iniziò 60 anni fa proprio a Malindi nella Base Broglio”, ha detto ancora il Ministro Urso. “Oggi pensiamo che questa base possa avere una nuova mission più significativa e importante in questo contesto globale come base di formazione e di addestramento per gli studenti, i tecnici, i ricercatori, gli scienziati, gli astronauti africani all’interno del Piano Mattei”, ha aggiunto.
È un progetto, ha detto ancora Urso, che prevede anche la possibilità di “predisporre una base di lancio per i piccoli satelliti dei Paesi africani, importanti per il governo del territorio: una cosa di fondamentale importanza se pensiamo a quanto sia importante l’osservazione della Terra per il contrasto della desertificazione, per l’uso migliore delle risorse e per lo sviluppo agricolo”. Il governo italiano ha inoltre in programma, ha aggiunto il Ministro, di “tessere da subito una forte partnership” con la neonata Agenzia spaziale africana che ha sede in Egitto.
“L’Europa stanzi risorse per colmare il gap competitivo”
“È chiaro che l’Europa deve colmare, anche in questo campo, lo svantaggio competitivo che si è allargato negli ultimi tempi” nel settore dello spazio, ha affermato Urso. Uno svantaggio che, secondo il Ministro, si è acuito in primis “con l’ingresso dei privati ad esempio negli Stati Uniti. O anche dalla presenza di nuovi soggetti come Asia e Medio Oriente. Quando Mario Draghi parla di ritardi competitivi ha ragione: l’Europa deve mettere risorse per colmare questo gap che sta aumentando di giorno in giorno. Più perdiamo tempo, più si accumula lo svantaggio e maggiore sarà il costo necessario per recuperare questo svantaggio”.