Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, ha escluso la possibilità che la dengue diventi endemica in Italia. Intervenendo a Timeline su Skytg24 in merito al recente focolaio di dengue a Fano, Vaia ha spiegato che “il virus della dengue è trasmesso prevalentemente soprattutto nell’America Centrale, Brasile, Argentina e anche nel Sud-est asiatico, da un tipo particolare di zanzara, l’Aedes aegypti“. Ha rassicurato che “la dengue non rischia di diventare endemica nel nostro Paese perché la gran parte è trasmessa attraverso questa zanzara che dobbiamo fare in modo non entri in Italia e abbiamo le misure per far sì che questo non accada.”
Vaia ha inoltre sottolineato le misure preventive messe in atto: “Abbiamo dato delle indicazioni perché anche sugli aerei e sulle navi ci siano percorsi di disinsettazione, per distruggere, se fosse presente, questa zanzara. Bisogna evitare che transiti in Italia“. Aggiungendo che non è necessario un vaccino per contrastare la dengue in questa fase, ha dichiarato che “in questo caso non serve il vaccino ma basta usare il buon senso, i repellenti, le stesse precauzioni che si hanno per la malaria“.
L’approccio adottato, secondo Vaia, si inserisce nella visione integrata di One health, che tiene conto di vari fattori, tra cui l’ambiente e il cambiamento climatico. “Oltre che di misure individuali abbiamo bisogno di misure di sistema, questa è una classica visione di One health, nella quale intervengono più fattori, ambientali, come le temperature più alte; per fortuna d’inverno la zanzara è molto meno presente ma bisogna sfalciare le erbe nei parchi, evitare gli acquitrini, bisogna che i comuni mettano in atto le azioni che per esempio sono state messe in atto dal sindaco di Fano“, ha detto Vaia.
Pur evidenziando che anche la zanzara tigre può essere un vettore di trasmissione, ha sottolineato l’importanza della prevenzione: “Dobbiamo proteggerci dalle zanzare, utilizzare tutti gli accorgimenti, perché usando il buonsenso possiamo allontanare una malattia che può diventare anche grave. Però in questo momento noi non abbiamo segnali di gravità, anzi dopo i due picchi del 4 e del 16 settembre, dopo il 25 settembre c’è stata una de-escalation, una diminuzione dei casi, che non sono mai stati gravi“.
Infine, riguardo al vaccino contro la dengue, Vaia ha spiegato che “il vaccino esiste ma bisogna aspettare, non farlo subito, in questa fase non serve, bisogna aspettare la seconda e la terza volta anche per le misure di immunizzazione. Adesso dobbiamo monitorare e lo stiamo facendo“.