Caffè, prezzo dell’Arabica ai massimi dal 1977 sui timori dei raccolti in Brasile

Il prezzo dell'Arabica ha raggiunto oggi il livello più alto dal 1977, a causa delle preoccupazioni relative alle scorte limitate causate dalla siccità che ha colpito il Brasile
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Il caffè Arabica raggiunge un nuovo massimo sulla piazza di New York per i timori sulla raccolta del 2025/2026 a seguito della siccità che ha colpito il Brasile fino a settembre. I contratti future sul mese di dicembre segnano un rialzo del 3,32% a 3,19 dollari per libbra, sui massimi dal 1997 e con un rialzo del 70% da inizio anno. A guidare i rialzi del prezzo concorrono diversi fattori, dalla siccità che ha colpito il Brasile nel corso dell’anno alle difficoltà legate alla logistica.

I timori di “cattivi raccolti dovuti a condizioni climatiche avverse” all’inizio dell’anno, in particolare in Brasile, il principale produttore mondiale di caffè, e di arabica in particolare, stanno spingendo i produttori a trattenere i loro chicchi, nonostante la forte domanda, ha spiegato un analista del Price Futures Group. Fattori geopolitici inoltre come le interruzioni del trasporto marittimo nel Mar Rosso, i potenziali dazi statunitensi e le future normative Ue sulla deforestazione stanno contribuendo a sostenere i prezzi delle materie prime in generale e del caffè in particolare.

È recente l’annuncio di Nestlé, principale produttore mondiale di caffè, che aumenterà i prezzi riducendo la quantità nelle confezioni per assorbire in parte gli aumenti di prezzo.

Per quanto riguarda il Caffè Robusta, la varietà meno nobile, i future su dicembre salgono del 2,9% a 5.306 dollari la tonnellata, valore che non toccava dagli anni ’70.

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