Geotermia e lavoro: i sindaci toscani chiedono garanzie per l’indotto in vista del rinnovo delle concessioni

La richiesta in una nota congiunta tra i sindaci di nove Comuni della Toscana in vista della fase finale della trattativa
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Garanzie sulla tutela dell’indotto geotermico. E’ quanto chiedono in una nota congiunta i sindaci di nove Comuni della Toscana (Montieri, Monterotondo Marittimo, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Castel del Piano, Arcidosso, Chiusdino, Radicondoli e Monteverdi) in vista della fase finale della trattativa tra Regione ed Enel Green Power per il rinnovo delle concessioni, in scadenza il 31 dicembre 2026. Il settore dà lavoro a circa 700 persone nelle centrali gestite da Egp, a cui si aggiunge un indotto che coinvolge 80 imprese nei comuni geotermici delle province di Grosseto, Pisa e Siena e altre 150 aziende in tutta la regione, per un totale di oltre 1.500 addetti nelle aree geotermiche e più di 4.000 nel perimetro toscano.

“Con la proroga – spiegano i primi cittadini – si gioca la partita più importante dei prossimi 20 anni per dare prospettive di tenuta e di rilancio ai territori geotermici. Per questo siamo fermamente convinti che non sia solo importante chiudere presto la trattativa, ma anche chiuderla con il massimo risultato possibile”. I sindaci ricordano come “la tutela dell’occupazione e la creazione di nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani delle nostre aree, sono priorità imprescindibili che abbiamo sempre difeso nella nostra azione politica nei confronti delle istituzioni oltre che della stessa Egp. Riteniamo che Enel Green Power deve assumere impegni chiari e puntuali in questa direzione. L’energia geotermoelettrica non è solo una risorsa strategica per la sostenibilità e l’autonomia energetica della Toscana, ma anche un motore fondamentale per garantire il lavoro e promuoverne uno. sviluppo economico che sia solido e duraturo”.

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