Per promuovere un’agricoltura globale sostenibile, le piccole imprese agricole non devono essere considerate un ostacolo, ma un’opportunità per l’eco-compatibilità. Questo è il punto centrale del lavoro di un gruppo di studiosi guidati da Johan Swinnen dell’International Food Policy Research Institute (IFPRI). In un intervento pubblicato su Science, gli esperti spiegano come l’idea diffusa che la frammentazione del mercato agricolo sia un freno all’implementazione di politiche ecologiche sia in realtà un’interpretazione sbagliata e controproducente.
Gli autori sottolineano che molteplici studi dimostrano come buona parte della catena del valore dell’agricoltura globale abbia già dimostrato la capacità di adattarsi agli standard ecologici imposti dai Paesi del Nord globale. Non solo, le piccole imprese agricole hanno sviluppato anche propri standard e incentivi privati, rivelandosi cruciali per promuovere pratiche più rispettose dell’ambiente e per rafforzare la resilienza climatica.
“I vari livelli della catena del valore agricola – scrivono gli autori – hanno una storia pluridecennale, sia nel Nord che nel Sud del mondo, nell’utilizzo di un’ampia varietà di strumenti per fornire incentivi e know-how al fine di ottenere qualità e sicurezza alimentare da parte degli agricoltori. Questa ondata di standard privati illustra i numerosi approcci creativi che le aziende possono adottare per migliorare la qualità e la produttività dei fornitori“.
Una trasformazione incentivata da strumenti innovativi
Negli ultimi decenni, una vasta linea di ricerca empirica ha analizzato l’efficacia degli strumenti messi in campo dalle aziende che operano lungo la catena del valore agricola. Tra questi, spiccano standard privati, contratti di fornitura che prevedono supporto agli agricoltori sotto forma di formazione, input e prestiti, oltre a premi sui prezzi per i fornitori che rispettano requisiti ambientali.
Secondo gli studiosi, tali meccanismi rappresentano “potenti motori di cambiamento lungo tutta la catena del valore, anche per le parti più deboli della catena stessa, come le piccole aziende agricole“. La capacità di queste imprese di rispondere ai cambiamenti nei requisiti e negli incentivi, grazie al supporto ricevuto, dimostra che possono diventare un punto di forza nell’adozione di pratiche agricole sostenibili e innovative.
La ricerca invita, dunque, a incentivare ulteriormente questi strumenti e a considerare le piccole imprese non come un problema, ma come una soluzione indispensabile per affrontare le sfide della crisi climatica e garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura globale.