La Russia e il Kazakistan hanno ripristinato l’accordo per la fornitura di petrolio e prodotti petroliferi. Lo ha annunciato il servizio stampa del Cremlino. Vladimir Putin e il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, hanno firmato un protocollo durante un incontro in Kazakistan, che prevede la continuazione e la modifica dell’accordo intergovernativo sulla cooperazione commerciale ed economica nel settore delle forniture di petrolio e prodotti petroliferi al Kazakistan , datato 9 dicembre 2010. Secondo l’agenzia russa “Interfax”, l’ultimo aggiornamento di questo accordo risale a luglio 2022. Come indicato nel decreto del capo del governo russo, Mikhail Mishustin, il nuovo protocollo prevede che l’accordo venga ripristinato a partire dal 1° gennaio 2024 e includa modifiche. In base a questo accordo, le parti non impediscono l’esportazione di petrolio e prodotti petroliferi nel commercio reciproco.
Tuttavia, il petrolio e i prodotti petroliferi forniti dalla Russia al Kazakistan devono essere dichiarati in dogana in Russia, come se venissero esportati fuori dal territorio doganale dell’Unione Economica Eurasiatica. Le parti hanno escluso la possibilità di risolvere le controversie legate all’applicazione o all’interpretazione dell’accordo nei tribunali dell’Unione Economica Eurasiatica, lasciando la risoluzione esclusivamente a consultazioni e negoziate. L’accordo è valido fino all’inizio del 2028 e successivamente si rinnova automaticamente per periodi di cinque anni, a meno che nessuna delle parti decide di interromperlo.
La dichiarazione congiunta
Nella dichiarazione congiunta al termine dei negoziati, si sottolinea, tra le altre cose, che le parti apprezzano il funzionamento stabile del Consorzio del gasdotto del Caspio, che svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza energetica e nella stabilità della regione, nonché nello sviluppo della cooperazione economica tra i paesi. “Le parti esprimono interesse nell’espandere ulteriormente il partenariato nel settore del gas, in particolare per il trasporto di gas verso paesi terzi”, si legge nel documento.